Sulla vicenda, lasciamo volentieri la parola a chi se ne intende: i macchinisti della storica rivista “Ancora in marcia!”
Troppi incidenti: la magistratura accerti le cause organizzative. L’incidente mentre il treno viaggiava a circa 130 Km/h. Tutto verde per il ‘libero transito’ ma il macchinista trova lo scambio ‘deviato’. Nella zona un cantiere lavori.
VIAGGIATORI TERRORIZZATI – Stamattina verso le 9 il treno regionale 2885 Voghera Rimini, è deragliato nella stazione di Lavino di Mezzo, nei pressi di Bologna. L’incidente è avvenuto in corrispondenza di uno scambio che secondo le prime ricostruzioni effettuate dalle autorità, avrebbe ‘deviato’ la corsa del treno che in quel punto viaggiava a circa 140 Km/h. Il deragliamento che ha letteralmente terrorizzato tutti i viaggiatori è stato inevitabile ma fortunatamente nessuna delle sei carrozze si è rovesciata. Il treno era materiale navetta con sei vetture ‘a piano ribassato, spinte in coda da una locomotiva E 464.
ANCORA MOLTA FORTUNA – Fortunatamente, è proprio il caso di dirlo vedendo le immagini del treno spezzato in più punti e le carrozze inclinate sulla massicciata, non ci sono state conseguenze gravi né per i circa 300 viaggiatori né per macchinista e capotreno, lievemente contusi e comprensibilmente provati dalla drammatica esperienza.
SOLO FERITI LIEVI E CONTUSI – Soccorsi tempestivi ed efficienti da parte del 118 locale che ha allertato numerose ambulanze giunte sul posto dopo pochi minuti. Secondo le agenzie di stampa 25 persone sono state ricoverate con codice 1, il più lieve, una con codice 2 per un trauma toracico. Dieci sono state portate al Maggiore, 8 al Sant’Orsola, 4 al Rizzoli, 4 a Bazzano. La Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta per disastro ferroviario colposo.
SOLODARIETA’ AI COLLEGHI COINVOLTI – Ai nostri compagni di lavoro, Stefano e Paola, in servizio su quel treno tutta il nostro affetto e la nostra comprensione per il forte shock subito e per l’impegno profuso nei drammatici momenti della prima emergenza e nei soccorsi; l’invito è ad affrontare con serenità anche le impegnative fasi degli accertamenti giudiziari di queste ore.
L’INCHIESTA – Del fascicolo si occuperà il pubblico ministero Francesco Caleca. La circolazione sulla linea è stata prima bloccata per garantire i soccorsi e poi molto rallentata per consentire gli accertamenti ed i rilievi giudiziari e poi la rimozione dei rotabili e gli interventi di riparazione della linea sensibilmente danneggiata.
PREVALENTE IPOTESI SCAMBIO – Le prime ipotesi, ancora da verificare, su un cedimento del binario o – peggio – su una indebita manovra dello scambio durante il passaggio del treno, sono avvalorate dal fatto che transitava con la via libera delle apparecchiature di bordo ed i segnali tutti al verde, per il libero transito ed alla massima velocità. Per il momento, seppur possibile anche un cedimento di qualche parte del treno, ruote, sospensioni o carrelli, queste eventualità sono considerate meno probabili. Inoltre risulta che nell’area fossero in corso lavori di manutenzione che, in teoria, come accaduto per altri incidenti analoghi, potrebbero aver avuto un ruolo nell’accaduto.
TROPPI INCIDENTI ANALOGHI – Alla magistratura chiediamo non soltanto di accertare le cause di questo ennesimo incidente che solo per fortuite circostanze casuali non ha causato vittime, ma di analizzare i numerosissimi, ormai davvero troppi, incidenti analoghi avvenuti negli ultimi mesi sulla rete italiana senza aspettare l’irreparabile.
CAUSE RIPETITIVE E SISTEMATICHE SU TUTTA LA RETE – Riteniamo, infatti, sia necessario, non solo individuare le responsabilità del fatto in sé ma intervenire per prevenire il ripetersi di situazioni pericolose, o disastri più gravi, verificando l’eventuale esistenza di cause ‘ripetitive, sistematiche e prevedibili’, riconducibili a lacune organizzative e manutentive, presenti sull’intero territorio nazionale, ovvero alle scelte e le priorità negli investimenti in sicurezza da parte del, Gestore dell’Infrastruttura ferroviaria nazionale e delle imprese ferroviarie coinvolte.
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