Esprimiamo sincero cordoglio e vicinanza alle famiglie degli operai morti nell’esplosione avvenuta all’interno del Silos nell’area industriale di Lamezia Terme. Dopo tanto blaterare sulla sicurezza, nulla è cambiato sui luoghi di lavoro. Lacrime da coccodrillo hanno gia invaso i media locali e nazionali, ma non si fa un passo per garantire incolumità e sicurezza a chi vive di lavoro , anzi negli ultimi anni i governi di centrosinistra e di centrodestra non hanno fatto altro che precarizzare e diminuire le risorse riservate alla tutela delle lavoratici e deli lavoratori. Sarà possibile invertire questo drammatico scenario (una vera e propria “guerra” che fa più vittime della mafia) solo se riusciremo ad affermare un punto di vista chiaramente alternativo: quello di salvaguardare la salute, la sicurezza nei luoghi di lavoro e di fare sempre e comunque gli interessi delle lavoratrici/ori scegliendo fino in fondo e senza ambiguità da che parte stare, ossia dalla nostra parte, quella di chi lavora.
Tutto cio’ non puo’ avvenire all’interno dell’attuale sistemo economico . E’ l’organizzazione capitalistica del lavoro che produce malattie, morti sul lavoro e di lavoro.
Una società, la nostra, che vive e prospera sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, che considera normale e accettabile che migliaia di esseri umani ogni anno vengano uccisi nelle fabbriche, nei cantieri , una società che di umano non ha più niente e merita di essere non riformata ma definitivamente superata. E’ Anche per ricordare Daniele, Alessandro ed Enrico e le altre 240 vittime sul lavoro del 2013 che parteciperemo allo sciopero generale del 18 ottobre indetto dal sindacalismo conflittuale e di base e alla mobilitazione del 19 ottobre indetta dai movimenti sociali: da quelli dell’acqua pubblica e dei beni comuni al No Tav, al No Muos, fino a quelli che lottano per il diritto alla casa, per ribadire che un’altra società non e’solo possibile ma necessaria.
ROSS@ CALABRIA
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