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Ravenna. Strage MecNavi, processo contro chi chiedeva sicurezza

Ieri si è svolta l’udienza del processo contro il nodo di Ravenna della Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro, per l’iniziativa simbolica del 13 marzo del 2008, contro l’agenzia interinale Intempo, nella giornata di commemorazione della strage della MecNavi. In tale occasione chiedevamo la chiusura dell’agenzia interinale suddetta, responsabile della morte di due operai, Luca Vertullo a Ravenna e un altro, sempre assunto dalla Intempo, a Porto Marghera. Contestualmente avanzammo la richiesta di una postazione fissa, al porto, dell’ispettorato del lavoro. La risposta che abbiamo avuto è stata la rappresaglia padronale per cui i veri responsabili delle condizioni disumane di lavoro al porto, del precariato e delle morti sul lavoro, ci hanno denunciato. A portare la solidarietà alla rete oggi: la madre di Luca Vertullo, abbandonata dalle istituzioni dello stato senza mai aver avuto giustizia, per la morte del figlio, dai tribunali dei padroni; presenti, numerosi e solidali anche i giovani militanti dello Spartaco ed altri lavoratori aderenti ad altre forze politiche (PCL Ravenna e Rifondazione comunista) e non. La solidarietà si è espressa all’esterno del tribunale con un presidio sotto lo striscione della rete: “da processare è la precarietà che uccide non chi la combatte”, qui si è svolto anche un volantinaggio. La data della prossima udienza è il 9 maggio alle 9 e 30, in tale occasione avverrà l’audizione degli imputati e dei testimoni citati dalla difesa. Invitiamo fin da ora ad essere presenti e a partecipare anche alla prossima udienza per ribadire che i veri criminali sono le agenzie interinali e i padroni assassini, sono i confederali complici e tutte le istituzioni compiacenti.

 

 

Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro-nodo di Ravenna

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