Alcune decine di persone stanno manifestando all’esterno dell’aula bunker di Rebibbia in solidarietà con la famiglia Cucchi che attende la sentenza della Terza Corte d’Assise per la morte di Stefano Cucchi. Tra i diversi striscioni esposti: “Ilaria non sei sola, giustizia per Stefano”, “verità e giustizia per Stefano Cucchi”, “solidarietà con tutte le vittime della tortura e del carcere”. A sostegno della famiglia Cucchi sono presenti anche parenti di alcune vittime di episodi simili di ‘malapolizia’ come Lucia Uva, sorella di Giuseppe, morto dopo essere stato fermato dai carabinieri nel 2008; Claudia Budroni, sorella di Dino, ucciso nel 2011 nel corso di un inseguimento con la polizia; Domenica Ferrulli, figlia di Michele, morto nel 2011 nel corso del suo arresto; Grazia Serra, nipote di Francesco, morto nel 2009 legato mani e piedi ad un letto di un ospedale psichiatrico.
La sentenza dovrebbe arrivare intorno alle 15 di oggi. I giudici della III Corte d’Assise di Roma presieduti da Evelina Canale, sono riuniti in camera di consiglio. Sono 12 gli imputati, a vario titolo: sei medici e tre infermieri dell’ospedale ‘Pertini’, tre agenti della polizia penitenziaria. “Mi aspetto che dopo Ferrara, Bologna, Milano e Voghera anche a Roma la giustizia sappia essere rigorosa con se stessa, mi aspetto una sentenza giusta, perché mio fratello è vittima dell’ingiustizia, io mi aspetto nient’altrio che la verità”, ha detto IlariaCucchi, sorella di Stefano, aspettando il verdetto, fuori dell’aula bunker di Rebibbia. “Mio fratello – ha aggiunto Ilaria – stava bene quando è stato arrestato e dopo 6 giorni è morto in condizioni terribili e non sarebbe morto se non ci fosse stato quel pestaggio. Qualsiasi cosa diversa non attiene alla verità, è un’offesa alla giustizia e alla verità. Io credo che tutti quelli che hanno seguito questa vicenda sappiano cosa è successo, mi auguro che venga riconosciuto”.
La procura ha chiesto ai giudici della III corte d’assise della Capitale di condannare tutti gli imputati sotto processo per la morte del ragioniere romano. Sotto accusa il dottori Aldo Fierro, responsabile del reparto di medicina protetta dell’ospedale Pertini, per il quale la procura ha chiesto 6 anni e 8 mesi, la dottoressa Stefania Corbi e la dottoressa Flaminia Bruno, per le quali i pm hanno sollecitato 6 anni di condanna, Luigi Preite de Marchis e Silvia Di Carlo, per i quali i pm hanno chiesto una condanna a 5 anni e 6 mesi. Per gli infermieri Giuseppe Flauto, Elvira Martelli e Domenico Pepe, il pm Maria Francesca Loy ha chiesto la pena di 4 anni. Tutti i sanitari sono accusati a diverso titolo di abbandono di persona incapace. Il personale medico e infermieristico deve rispondere anche di favoreggiamento e omissione di referto. A carico del medico Rosita Caponetti è ipotizzato invece il reato di falso e abuso d’ufficio. Per lei sono stati chiesti due anni. Per i tre agenti di polizia penitenziaria, Nicola Minichini, Corrado Santantonio e Antonio Domenici, sono stati chiesti 2 anni, per lesioni personali aggravate.
Fuori l’aula bunker, in attesa. Foto di Patrizia Cortellessa
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