Forse perché accusata di parzialità nel caso Ligresti, forse perché Lucia Uva, i suoi avvocati e i parenti di altre vittime di Malapolizia – sostenuti da pochi e coraggiosi giornalisti – non hanno mai cessato di chiedere la verità sulla morte di Giuseppe. Fatto sta che il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ha avviato un’azione disciplinare nei confronti di Agostino Abate, il pubblico ministero titolare del procedimento sul caso dell’artigiano morto il 15 giugno del 2008 dopo aver passato alcune ore nella caserma dei carabinieri di Varese che lo avevano fermato insieme all’amico Alberto Biggiogero.
Scrive il senatore Luigi Manconi in una nota: “Non sbagliava, dunque, Lucia Uva quando chiedeva e chiedeva, e ancora chiedeva, che la Procura di Varese indagasse seriamente sulla morte del fratello Giuseppe. E non esagerava nel denunciare, quasi da sola, le responsabilità di chi non aveva nemmeno voluto ascoltare un testimone oculare e non aveva accertato quanto era davvero accaduto nella caserma dei carabinieri di Varese in quella notte di giugno del 2008. Finalmente l’operato del sostituto procuratore, Agostino Abate, arriva a un momento di verità. Apprendo ora che il Ministro della giustizia ha promosso l’azione disciplinare nei confronti del dott. Abate: e il fascicolo con i risultati dell’indagine ministeriale è stato inviato alla Procura generale presso la Corte di cassazione per la formulazione dei capi di incolpazione da sottoporre al giudizio della sezione disciplinare del Csm. Sapremo così se vi sia stata negligenza nel modo con cui il Pubblico Ministero ha affrontato il caso della morte di Giuseppe Uva, come sembra emergere anche dai gravi rilievi con cui il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Varese ha chiesto la riapertura delle indagini”.
Non c’è in realtà molto tempo per accertare la verità sulla morte di Uva e anche per capire se il comportamento del pm Abate abbia ritardato o deviato le indagini (è questa l’accusa di familiari e avvocati, finalmente presa in considerazione dal ministero di Via Arenula). Infatti il prossimo 31 dicembre l’inchiesta, se non ci saranno novità di particolare importanza, verrà chiusa definitivamente.
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