Menu

Patrizia Aldrovandi ad Alfano e Pansa: “Mai più come a mio figlio”

Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, ha incontrato al Viminale il capo della polizia prefetto Alessandro Pansa e il ministro dell’Interno Angelino Alfano e ha chiesto loro che “non accada mai più quello che è successo con mio figlio”. Federico è morto a 18 anni, nel corso di controllo di polizia trasformatosi in pestaggio, e per la sua morte sono stati condannati per omicidio colposo quattro agenti di polizia, che hanno scontato solo pochi mesi della condanna, gli altri coperto da indulto, e sei mesi di sospensione dalla commissione disciplinare. Due decisioni ormai definitive non più modificabili: quegli agenti resteranno quindi tali non essendo più possibile giuridicamente che sia tolta loro la divisa. Ma per il futuro che “questo non accada più” ha chiesto Patrizia Moretti.

A riferirlo è il senatore Luigi Manconi che ha accompagnato la madre del giovane di Ferrara morto a soli 18 anni: “Patrizia Moretti ha chiesto al ministro Alfano di elaborare un provvedimento di legge e al capo della polizia un nuovo regolamento interno con misure capaci di evitare che si possano ripetere episodi come quelli accaduti dal momento che sia sotto il profilo disciplinare che penale siamo in presenza di due giudicati, non modificabili”.

“Questo – ha ricordato Manconi – nonostante che la limitazione della condanna all’omicidio colposo derivi da accertati insabbiamenti”. Il regolamento interno della polizia – ha aggiunto il senatore – prevede che la destituzione possa avvenire solo per reati dolosi, ma la commissione disciplinare avrebbe anche potuto applicare un altra ipotesi per arrivare a togliere la divisa agli agenti condannati: il disonore. Così non è stato.

“Ora almeno si devono trovare soluzioni che per il futuro abbiano una capacità preventiva e deterrente”, ha sottolineato Manconi. Dopo l’incontro al Viminale Moretti e il senatore Manconi hanno incontrato il presidente della Camera Laura Boldrini a cui hanno chiesto che “siano desecretati gli atti della commissione disciplinare che ha inflitto solo sei mesi di sospensione agli agenti”. Inoltre “la commissione va radicalmente modificata perché attualmente è composta da appartenenti alle forze di polizia, questori, poliziotti, sindacati di polizia, e i suoi – ha concluso Manconi – sono provvedimenti domestici.” 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *