L’inchiesta della procura di Busto Arsizio riguarda un giro di favori e corruzione all’aeroporto di Malpensa
Nuovi guai per Luigi Empirio, il poliziotto 39enne (segretario generale del sindacato Siap di Varese, originario di Brindisi ma residente in Lombardia) già finito sotto accusa alcuni anni fa per l’omicidio di Giuseppe Uva, ed arrestato ora per ordine del gip di Busto Arsizio. L’indagine riguarda alcuni controlli fatti dalle forze dell’ordine all’aeroporto di Malpensa. Empirio è accusato di falso, in quanto «ideatore del disegno criminoso» e «concorrente morale e materiale» di quanto avrebbe fatto un suo collega, che avrebbe messo a verbale la perquisizione di una passeggera brasiliana che, secondo gli inquirenti, non sarebbe mai avvenuta.
La vicenda è però più complessa e coinvolge un totale di diciotto persone, tra le quali diversi poliziotti e qualche imprenditore. L’accusa più grave del fascicolo è quella di corruzione: due agenti di polizia avrebbero accettato un aspirapolvere e 1.500 euro come «corrispettivo per il sistematico asservimento delle loro funzioni ai fini privati dell’imprenditore». Ovvero, informarlo illecitamente di alcune faccende riguardanti dei suoi clienti russi e la sua fidanzata brasiliana in una vicenda, ancora dai contorni oscuri, che riguarderebbe anche permessi di soggiorno, visti e documenti vari.
Tutto era nato dalle dichiarazioni rese da una dipendente dell’ufficio di recupero crediti che aveva detto: «Il mio capo compra notizie riservate dalla questura». Così sono partite le indagini.
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