Menu

“Altro che mele marce, in Italia un laboratorio sulla repressione sociale”

Italo Di Sabato, responsabile nazionale dell’Osservatorio sulla repressione. La madre di Stefano Cucchi nella trasmissione di Iacona Presa Diretta ha dichiarato “che era giusto che il figlio pagasse, ma non con la vita. Che in Italia la pena di morte non esiste e non la possono fare loro”. Anche il marito ha dichiarato che Stefano sarebbe dovuto entrare in comunità. Una tua riflessione.

Comprendo i genitori di Stefano che ammettendo le “colpe” di Stefano dicono anche una amara verità: l’inutilità del carcere per chi fa uso di sostanze. Ma purtroppo le carceri italiane, vere discariche sociali, sono piene di tossicodipendenti. Inoltre Stefano cosi come gli altri casi raccontati da “Presa Diretta” erano ragazzi che avevano forse commesso uno sbaglio. Questo non giustifica la fine che hanno fatto né la fatica assurda, disumana, affrontata da famiglie e amici per ottenere la verità. L’opinione pubblica è rimasta spesso indifferente. Non possiamo ridurre il problema, come ha fatto il vice capo della polizia Marangoni nell’intervista rilasciata a Iacona, alla retorica minimizzante delle ‘poche mele marce’. In primo luogo, inizia a nascere il sospetto che non siano poi così poche; in secondo luogo, viene da chiedersi in quale cultura, in quale speranza di impunità, in quale clima politico queste mele marciscano. Sappiamo che la degenerazione democratica di un paese non è una cosa astratta. Impossibile pensare che le contraddizioni e le tensioni di un paese in crisi non si riflettano nelle sue forze dell’ordine, che della convivenza civile in quel paese dovrebbero essere garanzia. La società dei diritti è uno schermo eretto a proteggerci. A volte sembra esserci in questo paese un rinnovato desiderio di violenza. C’è chi aspetta di vedere all’opera la mano meno democratica della polizia. C’è chi giustifica le mele marce e contribuisce così al diffondersi della malattia.

(…)

Continua a leggere

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *