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Tasi e Taser. E’ l’ordine pubblico bellezza!!

L’emendamento lo ha presentato un parlamentare di Forza Italia (Fontana), ma per ora solo Sel e M5S si sono messi di traverso.

Il progetto di dotare i poliziotti italiani delle dolorose – e tavolta mortali – pistole a scarica elettrica, più conosciute come Taser, si colloca all’interno del nuovo decreto legge che ha l’obiettivo di “contrastare la violenza negli stadi” e come al solito saranno i tifosi a fare da cavie per provvedimenti repressivi che poi vengono estesi al resto della società. Del resto, come noto, le misure peggiori vengono sempre sperimentate – come in un laboratorio vivente – contro un pezzo di società sulla cui repressione, anche oltre le righe e le regole, si registrano ampi consensi e scarsissima opposizione. E’ successo per il Daspo, la schedatura tramite la tessera del tifoso, l’uso dei droni. Ma l’introduzione della Taser presenta controindicazioni che dovrebbero diventare iniziativa pubblica e determinata, prima che ci scappi il primo morto. Fino ad oggi ce ne sono stati 61 ogni anno.

Secondo Amnesty International, infatti dal 2001, l’anno in cui la Taser è entrata in dotazione alle polizie negli Stati Uniti, i morti ‘taserizzati’ sono stati 864, e il 90% di questi era disarmato. “Studi medici a nostra disposizione dimostrano come persone che soffrono di disturbi cardiaci, o in particolari stati di alterazione emotiva e sotto sforzo, possono perdere la vita o riportare gravissime conseguenze se colpiti da questa arma. Oltre al rischio di un uso eccessivo e gratuito, c’è anche la possibilità’ di non sapere chi si sta colpendo” ha dichiarato Riccardo Noury di Amnesty Italia.

Taser è l’acronimo di Thomas A. Swift’s Electronic Rifle. Il marchio Taser è stato depositato dalla Taser International, Inc. Attualmente in Italia l’acquisto di pistole elettriche è possibile solo tramite autorizzazione. Nel 1997 il Ministero degli Interni diramò una circolare per porre forti limiti alla vendita di pistole Taser. L’Onu ha classificato questa arma come “strumento di tortura” e come tale, in molti casi, è stata usata dalle forze di polizia negli Stati Uniti e, nel caso più noto, in Bulgaria.

L’accanimento sul piano del rafforzamento degli apparati coercitivi dello Stato, difficilmente può essere scollegato dal timore delle proteste dovute alle misure lacrime e sangue imposte alla società dai governi e dalle istituzioni europee. Non certo casualmente, appena si è profilata la possibilità di una agitazione delle forze di polizia a fronte del blocco dei contratti pubblici, il governo è corso a recuperare un miliardo di euro per bloccare ogni cedimento nelle file di coloro che hanno il compito istituzionale di proteggere le èlite e tenere a bada la gente esasperata dai tagli, dai licenziamenti, dal crollo dei salari , dagli sfratti o dall’aumento delle tasse. Tasi e Taser dunque, cominciando ad usare questi strumenti contro i “reietti” (i tifosi) che pochi o nessuno hanno interesse a tutelare ma che anzi sono oggetto della pubblica esecrazione.

 

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