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Parigi. Rivolta nella banlieue contro la brutalità della polizia

E' stata una notte di tregua a Aulnay-sous-Bois nella banlieue di Parigi dopo la rivolta scatenata dalle notizie dellle brutalità poliziesche su un giovane di 22 anni, Théo, pestato e – secondo le accuse – sodomizzato con un manganello da un gruppo di poliziotti. Ieri il ragazzo, dal suo letto di ospedale, ha esortato i suoi amici del quartiere a "non fare la guerra".

Lunedi scorso, gli scontri sono iniziati intorno alle 22.00 nel quartiere di La Rose des Vents e sono continuati fino a tarda notte: sono stati incendiati bidoni della spazzatura e auto, sassi, bottiglie e in alcuni casi molotv sono stati lanciati contro la polizia ed i suoi veicoli. Dopo tre notti di scontri che hanno materializzato lo spettro di una nuova ondata di violenza sociale nelle periferie parigine. Ma, come avvenuto anche nel 2005 gli incidenti si sono estesi in altre banlieue. Nella municipalità di Seine-Saint-Denis ci sono stati 17 arresti, hanno riferito stamattina fonti della polizia. A Tremblay-en-France una decina di persone, compresi diversi bambini, risultano intossicati da monossido di carbonio sprigionato dal lancio di Molotov all'interno di un edificio: il quadro della vicenda non è chiaro, ma nessuno sarebbe in pericolo di vita. Nella stessa località ci sono stati attacchi ai danni del commissariato locale, mentre nei pressi di Clichy"(sous-Bois) il conducente di un autobus è stato leggermente ferito da "un oggetto incendiario".

Ad Aulnay-sous-Bois un drappello di poliziotti è rimasto circondato ed ha esploso alcuni colpi di armi da fuoco in aria. Diciassette giovani sono finiti questa mattina davanti al tribunale, tra cui undici minori, con l'accusa di "agguato"; "uso illegale di armi e violenza volontaria". Gli undici minori verranno processati dal giudice minorile per gli scontri.

Thèo, il ragazzo brutalizzato dai poliziotti ieri è stato visitato dal presidente francese Hollande. Nel 2005, quando le banlieue si incediarono di rivolte, il tribunale di Rennes aveva assolto i due poliziotti, un uomo e una donna, accusati di "mancata assistenza a persona in pericolo" per la morte dei due adolescenti rimasti folgorati in una cabina di trasformazione elettrica mentre fuggivano dalla polizia a Clichy-sous-Bois. Nell'occasione l'allora presidente francese Sarkozy parlò dei banlieusard come di “canaglia” per la quale non valeva la pena spendere soldi pubblici per interventi e investimenti nelle periferie degradate.

Un ragionamento non molto dissimile da quanto predicato e praticato anche nel nostro paese. Il popolo delle periferie viene ritenuto “eccedente”, troppo a basso reddito per essere interessante, una rogna sociale al massimo da controllare, magari anche chiudendo un occhio sull'atteggiamento “pesante” con cui la polizia interviene contro i giovani dei quartieri (il caso Cucchi e molti altri sono lì a rammentarlo drammaticamente).

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