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La Lega porta a casa Finmeccanica con Orsi

Nelle nomine annunciate dal ministero dell’Economia per Eni, Enel, Finmeccanica e Poste non c’è una donna come al soli to e ci sono un paio di cosiddet ti «giovani» che infatti, essendo in carriera, sono stati spediti a fare i presidenti e non gli ammi nistratori delegati, cioè rappre sentanza e non gestione. Il brac cione di ferro tra le due anime del governo è durato fino all’ulti mo minuto secondo la peggior

tradizione, con la Lega a mette re il cappello sulla poltrona più calda, quella di amministratore delegato di Finmeccanica. Ma per capire quanto è stata gran de la sua vittoria, bisognerà ve dere anche la composizione dei vari consigli di amministrazio ne, tutti da rinnovare.

Il nodo, il nodo s’intende scor soio che Giulio Tremonti e Gian ni Letta hanno dovuto sciogliere

per non impiccarci tutto il pac chetto di nomine, è stato pro prio quello di Finmeccanica.

Pier Francesco Guarguaglini, sfiorato da inchieste giudiziarie che hanno invece coinvolto sua

moglie alla guida di una control lata del gruppo (da cui non ha dato le dimissioni), è riuscito a restare al settimo piano del pa lazzo di vetro simbolicamente confinante con quello della Rai a Roma. Ha perso però potere e stanza. Da presidente ammini stratore delegato (si mangiò in un boccone l’ad Roberto Testo re, ex Fiat) ha mantenuto la so la presidenza armi in pugno. Al suo fianco gli è stato messo un a.d., forte presumibilmente di molte deleghe e soprattutto non suo candidato: Giuseppe Orsi, lunga esperienza nel grup po, capo di Agusta Westland, candidato unico della Lega, di nome e di fatto.

Per convincere Guargaglini, che aveva chiesto in subordine la nomina di due ad (divide et im pera) tra cui il capo di Ansaldo Energia, dal Tesoro gli avrebbero nuovamente fatto balenare il fan tasma di un altro presidente al suo posto. Secondo il sito Dago spia, Gianni Castellaneta, vice presidente di Finmeccanica. Un diplomatico di carriera, aggiun giamo noi, pare ancora alla ricer ca di un «risarcimento» per la mancata nomina a capo dei ser vizi segreti, dopo essere tornato da ambasciatore a Washington qualche tempo fa.

Sciolto questo nodo scorsoio, Tremonti e Letta hanno potuto chiudere le altre caselle sulle qua li c’era accordo con il sì di Silvio Berlusconi. Gli amministratori delegati di Eni ed Enel, Paolo Scaroni e Fulvio Conti, sono stati confermati al loro posto, tanto per non aumentare il tasso di emergenza politica interna, alto quasi quanto quello energetico mondiale. Cambiano invece i presidenti grazie alla politica del largo ai giovani: all’Eni va Giu seppe Recchi, classe 1964, mana

ger di esperienza (di provenien za General Electric), all’Enel Pao lo Colombo, classe 1960, super consulente in mille consigli di amministrazione tra cui quello di Mediaset.

Alle Poste c’è stata la riconfer ma di Massimo Sarmi, l’ammini stratore delegato, e di Giovanni Ialongo, il presidente. Per le ulti me due nomine a Terna, il termi ne legale scade il prossimo 16 aprile. A oggi, l’a.d. Flavio Catta neo e il presidente Luigi Roth sa rebbero confermati. Ma il pendo lo della politica non è fermo e non è detto che per l’attuale titola re della poltrona di rappresen tanza di Terna, il barometro non volga al brutto. Sarebbe la tempe sta perfetta della Lega.

I nomi di ieri erano stati fatti filtrare nelle 24 ore precedenti, provocando alcuni complimenti anticipati, a borsa aperta. Gratui ti quelli della presidentessa di Confindustria Emma Marcega glia, comprensibili quelli del pre sidente onorario di Exor (la finan ziaria degli Agnelli) Gian Luigi Gabetti per un suo consigliere vo lato, per altro, in poche ore dalla presidenza dell’Enel a quella del l’Eni. Ma con i suoi 47 anni, Rec chi è il più giovane della compa gnia e dunque con il fisico pe r reggere fino all’ultimo ballo.

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