I vertici della Procura hanno infatti reso noto che nell’inchiesta, avviata qualche mese fa dopo la denuncia di Abusdef e Federconsumatori, sono indagati tre analisti della Standard & Poor’s e uno di Moody’s e i responsabili legali per l’Italia delle due agenzie. I reati ipotizzati sono market abuse, aggiottaggio e abuso di informazioni privilegiate. La Procura di Trani ha anche acquisito, negli uffici Consob di Roma, attraverso la Guardia di Finanza di Bari, gli originali degli atti relativi alle procedure di registrazione delle due agenzie internazionali di rating, con l’inevitabile effetto di bloccare la successiva autorizzazione comunitaria da parte dell’Esma (Agenzia Europea per la sicurezza del mercato finanziario). Ne deriverebbero dubbi sulla titolarità a esprimere valutazioni sulla solidità finanziaria degli Stati. Nell’ambito di questa inchiesta, ampliamento di quella iniziata un anno fa valutando l’operato di Moody’s, il magistrato inquirente, Michele Ruggiero, ha posto sotto osservazione, in particolare, le date del 20 e 23 maggio e del primo luglio scorsi nel corso delle quali i report, espressi a mercati aperti, avrebbero provocato turbolenze dannose per l’Italia, come denunciato da Adusbef e Federconsumatori. Le due organizzazioni di consumatori hanno posto sotto accusa, in particolare, la speculazione sui mercati borsistici e sul mercato secondario dei titoli di Stato seguita alla diffusione dei rating sull’Italia. Le indagini del nucleo di polizia tributaria vogliono quindi accertare se, dopo l’episodio sospetto del 20 maggio 2010, vi sia stata speculazione anche nelle ultime settimane. Per questo il magistrato aveva anche raccolto, una quindicina di giorni fa, a Roma, nella sede della Consob, dati e informazioni sul confronto che la stessa Autorità di Borsa aveva avviato con le agenzie di rating dopo la diffusione dei report.
(fonte: Sole 24 Ore)
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