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La locomotiva tedesca si ferma, le borse ricrollano

Anche la crescita in Francia è stata deludente. Secondo i dati pubblicati la scorsa settimana c’è stata una variazione nulla del Pil nel secondo trimestre. In giornata è atteso il vertice Parigi Berlino per fare il punto sulla crisi e discutere misure per contrastarla.

da Il Sole 24 Ore online:

Borse europee in forte ribasso a metà mattinata dopo la diffusione del dato sul Pil tedesco che ha deluso le aspettative. Gli operatori attendono poi di avere indicazioni dal vertice franco-tedesco sulla crisi dei debiti dell’Eurozona. Dopo la prima ora e mezza di contrattazioni gli indici FTSE MIB e FTSE IT All Share di Piazza Affari cedono rispettivamente il 2,4 e il 2,23 per cento. In calo anche il CAC 40 di Parigi (-2,25%), il DAX 30 di Francoforte (-2,71%), il Ftse 100 di Londra (-1,25%) e l’IBEX 35 di Madrid (-1,84%).

Spread sui titoli di stato
Il differenziale tra il rendimento dei Btp decennali e i bund tedeschi è in leggero rialzo a 274 punti. Salgono di poco anche gli spread sui titoli di stato spagnoli, a 272 punti, mentre quelli sui decennali francesi avanzano a 66 punti. Il rialzo è dovuto al Pil tedesco che nel secondo trimestre è cresciuto solo dello 0,1%. La Bce ha fatto sapere di aver acquistato 22 miliardi di euro di titoli di stato la scorsa settimana per raffreddare le tensioni sui titoli di Italia e Spagna.

Mercati valutari
L’Euro è stabile sul dollaro rispetto alle quotazioni di ieri. La moneta unica viene scambiata intorno alle 8 a quota 1,4390. Venerdì secondo la Bce, veniva scambiata a 1,4250 dollari. Lo Yuan intanto ha toccato un nuovo record sul dollaro per la quinta seduta consecutiva. La Banca Centrale cinese ha fissato il cambio di riferimento col biglietto verde a 6,3925 yuan per dollaro. Per la Cina è arrivato il momento di allargare la fascia di oscillazione dello yuan nei confronti del dollaro per contenere le scommesse al rialzo sulla divisa cinese, ha scritto il quotidiano statale cinese China Securities Journal. Sul mercato di Shanghai la valuta cinese è salita fino a 6,3870 yuan per dollaro, la quotazione più forte dal 1993.

Focus Piazza Affari
A Piazza Affari i titoli dell’energia soffrono in avvio di seduta la manovra del governo che prevede una tassa sulla redditività delle aziende (Robin Hood Tax) con un gettito previsto di 2 miliardi di euro. Enel cede il 3,53%, Eni l’1,37% e Snam Rete Gas il 7,47%. Sospesa Terna per eccesso di ribasso, mentre appare invariata A2a ed Enel Green Power (+0,31%) si muove in controtendenza. Debole Edison (-0,94%).

 

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Per frenare l’attacco Italia e Spagna la Bce fa acquisti record di titoli di stato: 22 miliardi in una settimana

Andrea Franceschi


La scorsa settimana la Banca centrale europea ha acquistato titoli di Stato dell’Eurozona per 22 miliardi di euro. I numeri comunicati dalla Bce sono superiori a quanto ipotizzato da un panel di economisti sentiti dall’agenzia Bloomberg che avevano stimato 15 miliardi di euro in acquisti. Altri tuttavia avevano dato cifre nettamente superiori. Gli analisti di Barclays Capital ad esempio avevano previsto 30 miliardi di euro di titoli acquistati.

L’intervento della Bce per raffreddare le tensioni su Italia e Spagna è stato comunque superiore ai 16,5 miliardi spesi nella prima settimana di intervento sui bond della Grecia, nel maggio del 2010. Allora i rendimenti dei titoli decennali di Atene – attualmente al 15,5% – scesero dal 12,5 al 7,2%. Anche in questo caso spread e rendimenti sono calati.

Con gli acquisti comunicati oggi – secondo i dati dell’agenzia Bloomberg – la Banca Centrale Europea ha portato a 96 miliardi di euro i suoi investimenti in titoli governativi europei di Spagna, Italia, Portogallo, Grecia e Irlanda.

Tra i dati comunicati dall’Eurotower in giornata ci sono anche i depositi delle banche. Nel corso del fine settimana, secondo i dati dell’Eurotower riportati dall’agenzia Bloomberg, sono stati depositati 80,2 miliardi di euro, contro i 67 miliardi dell’11 agosto. In calo invece i prestiti “overnight” (cioè a scadenza di un giorno) chiesti dalle banche al tasso del 2,25% (più alto del tasso ufficiale dell’1,5%). Questi ultimi sono scesi da 227 a 6 milioni di euro.

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