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La Grecia mette alla berlina i grandi evasori fiscali

Il ministero delle Finanze greco ha pubblicato sul suo sito web la prima lista di 6.000 imprese che hanno debiti verso lo Stato superiori ai 150.000 euro scaduti da più di un anno. Il totale dei debiti compresi nella lista supera i 30 miliardi che fanno parte dei 42 miliardi di euro di debiti verso Stato ormai scaduti da oltre un anno. Nella lista sono comprese società a partecipazione statale, imprese private, cooperative, 13 società di calcio in attività e un numero importante di imprese fallite da tempo, il che significa che lo Stato non potrà mai recuperare tali crediti. Dalla «lista nera» del ministero risulta però che il primo debitore dello Stato greco…. è lo Stato stesso. Infatti in cima alla lista con un debito superiore al miliardo (1.262 milioni di euro) si trova l’Ose, la compagnia delle ferrovie, cui seguono l’Oasa, l’Ente dei trasporti urbani di Atene, con 163,5 milioni di euro, e l’Olympic Airways con 152 milioni di euro. Il ministero ha reso noto che, subito dopo il completamento dei controlli dell’Autorità per la protezione dai dati personali, seguirà la pubblicazione dei nomi delle persone fisiche che risultano debitrici nei confronti dello Stato.

Ma le iniziative del governo di Atene non sembrano sufficenti per i suoi rapaci creditori europei ed internazionali. “Non puo’ esistere alcuna flessibilita’ per i target dei deficit di bilancio. Sono stati individuati dei target e vanno raggiunti” se la Grecia intende ricevere la prossima tranche di aiuti dall’Ue e dal Fmi” ha detto il presidente dei ministri delle Finanze dell’Eurozona Junker in una intervista al Wall Street Journal. Juncker ha aggiunto che il previsto programma di privatizzazioni della Grecia si sta muovendo troppo lentamente e che le difficolta’ politiche di Atene “non sono una scusa” per non attuare le misure promesse. Ma la Grecia, proprio in conseguenza delle misure adottate in base ai diktat dell’Unione Europea e del Fondo Monetario, ha visto sprofondare il suo prodotto interno lordo del 7,3% invece del 6,9% previsto. La cura, come previsto, si sta rivelando assai peggiore della malattia.

In Grecia continua però anche la protesta degli studenti contro la riforma della Pubblica Istruzione, approvata la settimana scorsa a larghissima maggioranza dal Parlamento greco. Le facoltà universitarie e gli istituti tecnici superiori occupati a tutt’oggi sono 301, secondo i dati forniti dagli stessi studenti che si preparano a partecipare in massa alle manifestazioni organizzate a Salonicco in occasione dell’apertura della locale Fiera Internazionale dove parlerà il premier socialista Giorgio Papandreou. Intanto, nella tarda serata di ieri, il Comitato di Coordinamento degli studenti della Facoltà di Legge di Atene, riunitosi alla fine della manifestazione tenutasi nel centro della capitale, ha deciso di continuare le occupazioni «finchè non saranno chiusi tutti gli atenei e gli Istituti Superiori». Anche gli studenti dell’Università di Rethymno, sull’isola di Creta, durante un’assemblea generale hanno deciso di occupare la loro Università. L’occupazione, hanno detto gli studenti, durerà una settimana, dopodichè si deciderà la linea da seguire mentre hanno annunciato per i prossimi giorni una serie di manifestazioni nel centro della città.

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