A novembre Fiat Group Automobiles ha immatricolato in Europa (27 Paesi Ue + Efta) 67.640 nuove vetture, segnando un calo dell’11,7% rispetto alle 76.612 di un anno fa. Già ad ottobre le vendite del gruppo torinese avevano registrato una flessione del 10,2%.
Passando ai singoli marchi, Fiat ha immatricolato a novembre 47.968 nuove vetture, in calo del 16,3% rispetto alle 57.321 di un anno fa. In flessione anche le vendite di Alfa Romeo scese a novembre del 16,7% a 8.348 vetture contro le 10.020 di novembre 2010. In controtendenza, invece, Lancia/Chrysler che il mese scorso in Europa ha guadagnato il 21,8% a 8.894 vetture, contro le 7.302 di un anno fa. In netto progresso anche il marchio Jeep che a novembre ha venduto 2.055 vetture contro le 1.114 di un anno fa (+84,5%).
Identico andamento anche guardando a tutti gli 11 mesi dell’anno. FGA ha immatricolato in Europa 886.178 unità, in calo dell’11,8% rispetto ad un anno fa. La quota di mercato in Europa si è così attestata al 6,3% contro il 6,9% di un anno fa. Ad ottobre la quota era al 6,6%. Negli 11 mesi dell’anno la quota del gruppo torinese si è attestata al 7%, contro il 7,9% dello stesso periodo di un anno fa.
Presi in castagna, i dirigenti la buttano un po’ in caciara, mescolando numeri e motivi a loro piacimento, nella speranza che il crollo di vendite si noti meno.
«Il risultato di novembre è influenzato dai dati provenienti dal mercato italiano, che è di riferimento per il Gruppo». Così, in una nota, commentano da Torino i dati odierni. Però l’Italia segna solo la paggiore prestazione tra i cinque principali mercati europei, tutti in calo a novembre tranne la Germania, cedendo il -9,2%.
Ma se in Italia va peggio che altrove, significa che qui – il mercato storico e quello dove la quota di mercato è stata sempre al di sopra del 30% – sino fatti una pubblicità negativa con le proprie stesse mani. Col “modello Pomigliano”, i contratti separati e l’attacco al lavoro.
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