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L’Italia è in recessione

Il Pil nel IV trimestre è infatti sceso dello 0,7% rispetto al trimestre precedente. La cosa più grave è che rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno il prodotto interno lordo è calato dello 0,4%, perché anche nei periodi di “segno positivo”, la “crescita” è stata così anemica da risultae nulla.

Si tratta in ogni caso di una conferma. La “stima preliminare” diffusa il 15 febbraio scorso, infatti, aveva rilevato una diminuzione congiunturale dello 0,7% e una diminuzione tendenziale dello 0,5%.

Nel quarto trimestre del 2011 tutte le componenti della domanda interna sono risultate in diminuzione su base congiunturale. Le importazioni si sono ridotte del 2,5% e le esportazioni sono rimaste stazionarie.
La domanda nazionale – al netto delle scorte – ha sottratto un punto percentuale alla crescita del Pil (-0,4 i consumi delle famiglie, -0,1 la spesa della PA e -0,5 gli investimenti fissi lordi).

Ma anche la variazione delle scorte ha contribuito negativamente (-0,4 punti percentuali), mentre il contributo della domanda estera netta è stato positivo per 0,7 punti percentuali.

I dati congiunturali più negativi sono per il valore aggiunto dell’industria (-1,7%) e dei servizi (-0,1%), mentre il valore aggiunto dell’agricoltura è aumentato dello 0,5%.

L’Istat ha comunque rivisto al rialzo il Pil finale del 2011: dal +0,4% al +0,5%. Per quest’anno invece la crescita acquisita dovrebbe attestarsi al -0,5%.Non è che l’inizio, la recessione continua…

 

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