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La Bce taglia i tassi allo 0,75%

Com’era nelle previsione, la Banca centrale europea ha fatto la mossa attesa.

Ha ridotto il tasso di riferimento dell’eurozona di 0,25 punti base portandolo allo 0,75% dall’1%.  Di riflesso, cambiano in sintonia anche i tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi, rispettivamente scesi all’1,50% dall’1,75% e allo 0,25% e va a zero. La decisione presa dal consiglio direttivo dell’eurotower riunitosi oggi a francoforte verrà illustrata dal presidente dell’istituto, mario draghi, in una conferenza stampa fissata alle 14.30.

E’ il tentativo di “aiutare” sia le banche che, indirettamente, “la crescita” favorendo la circolazione di liquidità in un momento in cui le banche non vogliono più erogare credito facile e le imprese chiudono, delocalizzano, rinviano gli investimenti.

La Bank of England ha invece lasciato i tassi invariati, ma ha incrementato il programma di acquisto di titoli di stato di 50 miliardi di sterline, da 325 a 375 miliardi.

Ma la sorpresa è venuta dalla Cina, dove la banca centrale, dopo l’analoga decisione del 7 giugno scorso,  ha oggi annunciato una sforbiciata dello 0,25% ai depositi ad un anno (scendono al 3%) e una dello 0,31% al tasso sui prestiti (al 6%). Chiati, sullo sfondo, i timori di rallentamento dell’economia del Dragone.

Molta preoccupazione hanno invece sollevato le parole con cui Mario Draghi, presidente della Bce, ha accompagnato la decisione. La crescita economica nell’area euro «resta debole» con «elevati livelli di incertezza». Un quadro che è peggiorato rispetto a solo un mese fa: «ora vediamo un indebolimento della crescita in tutta l’area euro, compresi i paesi che prima continuavano a crescere».

La Bce, «non ha cambiato il suo scenario di base sull’andamento dell’economia dell’Eurozona. Al momento vediamo più una stabilizzazione che una caduta, con una graduale e lenta ripresa verso la fine dell’anno».

Poi le rassicurazioni. La Bce sarà «rigorosa e indipendente» nel suo nuovo impegno di supervisore unico del sistema bancario che l’Unione Europea progetta di affidarle nei prossimi mesi.

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