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Recessione italiana: fatturato e ordinativi in forte calo

La Banca d’Italia stima un calo del Pil del 2,1% nel 2012 e rivede al ribasso le previsioni per il 2013. Il Pil, si legge nel Bollettino Economico, scenderà dell’1% e non del 0,2% come stimato precedentemente per il “peggioramento del contesto internazionale e del protrarsi della debolezza dell’attività nei mesi più recenti”

Ma non è l’unica brutta notizia a confermare la recessione in Italia. Secondo l’Istat a novembre il fatturato dell’industria ha registrato una riduzione dello 0,2% rispetto ad ottobre, con una diminuzione dello 0,6% sul mercato interno ed un aumento dello 0,5% su quello estero.

Su base annuale, il fatturato totale diminuisce del 5,4%, con un calo dell’8,7% sul mercato interno e un aumento dell’1,5% su quello estero. Si conferma dunque il crollo del mercato interno e la sostanziale tenuta di quella esetera, il che comporta una radicalizzazione dell’impianto export oriented della produzione industriale in questo paese. In linea col destino da paese “ex emergente” che la Troika ci ha assegnato.

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano cali congiunturali in quasi tutti i comparti:  per i beni di consumo (-1,1%), per i beni strumentali (-0,7%) e per i beni intermedi (-0,2%), mentre è in aumento soltanto l’energia (+3,6%), visto che l’Italia ha una solida struttura di raffinazione petrolifera.

L’incremento tendenziale maggiore del fatturato si registra infatti nel settore della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+4,2%), mentre la diminuzione più marcata riguarda le attività estrattive (-15,4%).

Per quel che riguarda gli ordinativi totali -che dànno il quadro previsionale per i prossimi mesi –  si registra una riduzione congiunturale (mensile) dello 0,5%, sintesi di un calo dell’1,8% degli ordinativi interni e di un incremento dell’1,3% di quelli esteri.

Nel confronto con il mese di novembre 2011, l’indice grezzo degli ordinativi segna una variazione negativa del 6,7%. L’unico aumento si registra nelle fabbricazioni di prodotti chimici (+2,8%), mentre il calo più rilevante si osserva nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-12,1%). Il futuro immediato dunque segna un peggioramento continuo, con una tendenza all’accelerazione.

Il rapporto Istat completo:

Le serie storiche: xlsFatturato Ordinativi Serie storiche1211.xls59.5 KB

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