La recentissima pubblicazione dello studio della Bank of England conferma da fonte insospettabile che le banche creano moneta dal nulla (cioè non la scavano da qualche miniera, nè la pompano da qualche giacimento) prestandola a coloro che hanno piani di investimento o di acquisto di beni di consumo durevoli. Non ci sono quindi vincoli monetari in quanto tali. Analogamente per la Banca Centrale: può convalidare qualsiasi richiesta da parte del Tesoro e può in tutta tranquillità monetizzare debito e deficit pubblici. Scuole, ospedali, ferrovie, pensioni, università e ricerca possono essere finanziate senza vincoli di bilancio, ma solo reali; che dipendono dalle capacità produttive esistenti e utilizzabili. È ovvio che se all’Istituzione che dovrebbe convalidare i flussi nel circuito monetario, cioè la Banca Centrale, viene formalmente proibito di assecondare il processo, il circuito, da qualche parte finirà per troncarsi.
Nelle banche centrali (certamente negli USA e GB) tutte queste cose erano note da tempo, ma non venivano dette. Come durante l’età di Galileo Galilei quando per la navigazione oceanica verso le Americhe la Chiesa permetteva l’uso da parte della Spagna della concezione copernicana della Terra; mentre in Europa, in Italia in particolare, imponeva la visione tolemaica bruciando chi la confutava pubblicamente. Il comportamento delle autorità burocratiche dell’UE, non tanto di Mario Draghi, è simile a quello della Chiesa durante il periodo galileiano.
Un’ulteriore ragione quindi per non dar alcun credito all’UE in quanto non si tratta, come ad esempio potrebbe essere in Germania, Scandinavia, Gran Bretagna, di togliere la fiducia ad un governo che può essere licenziato battendolo alle elezioni. La separazione tra procedure liberal-democratiche e i meccanismi decisionali e direzionali dell’UE è strutturale e permanente, incastonata nelle stesse fondamenta dell’UE. Per annullare, o anche ridurre, tale separazione bisognerebbe cambiarne le fondamenta; il che implicherebbe demolire e rifare la costruzione che su queste poggia. Ora, due grandi paesi dell’UE stanno acquisendo la stessa fisionomia di Bruxelles. Il primo è la Francia che ha preceduto Bruxelles di parecchi anni con un processo acceleratosi con Mitterrand.
In Francia il governo presidenziale è molto poco “accountable” (responsabile, penso si possa tradurre così) di fronte all’Assemblea Nazionale la quale sta assumendo, col passar del tempo, un ruolo di comparsa. La formazione da parte di Hollande di un’Alta Autorità sulla spesa pubblica ed il debito, concepita come alternativa all’impossibile inserimento nella Costituzione francese di una clausola sul pareggio di bilancio, ha ulteriormente svuotato l’Assemblea Nazionale spoliticizzando definitivamente la finanza pubblica, togliendola dal dibattito pubblico. Tale argomento, quindi la politica fiscale, viene ormai trattato da detta Autorità i cui membri sono nominati dall’esecutivo. In larga misura essi provengono dalla Corte dei Conti al cui controllo l’Autorità stessa è soggetta. In Francia votare per le presidenziali può ancora avere un senso ma alle legislative molto meno.
Il secondo paese è l’Italia ove la dimensione extra parlamentare del sistema di governo cresce a vista d’occhio e ove questo Parlamento è stato rimesso in discussione dalla stessa Corte Costituzionale (si veda l’appello a questo link).
Tra i grandi (per popolazione e peso economico) paesi europei, quello ove più forte è la difesa del proprio ordinamento interno è la Repubblica Federale Tedesca. Questo è un fatto “positivo” considerando che l’ordinamento della BRD è democratico nel senso liberale e parlamentare-regionale del termine, mentre quello dell’UE non lo è.
Ed è proprio perchè assolutamente non lo è che il ministro delle finanze tedesco Schäuble può venir fuori dicendo che il programma di austerità che ha ucciso la Grecia deve essere esteso (dalla Troika) all’Ucraina. Secondo me, il ministro è come il Dr Strangelove di Kubrick, perchè ha fatto una dichiarazione che implica una guerra con la Russia. Infatti l’ultracatastrofe economica che ne discenderebbe implicherebbe delle situazioni sociali esplosive nelle regioni orientali, russofone e più industrializzate come Donetsk, che ricadrebbero massicciamente sulla Russia e ad essa verrebbero imputate con estrema virulenza da Kyev appoggiata da USA-NATO-UE.
Tuttavia le forze che vogliono, giustamente, mettere i paletti tra l’ordinamento della BRD e quello dell’UE, specialmente quando passa per la BCE, sono di orientamento economico monetario molto conservatore. Credono in una Moneta “FISSA” (in forma ancora più rigida dell’oro) e addirittura sostengono, come l’influente Werner Sinn, che le esportazioni nette tedesche sono un sacrificio (invece di essere dei profitti per il capitale operante in e dalla Germania). Come possiamo constatare il conservatorismo economico, sia quello UE-TROIKA di Schäuble che quello export surplus = sacrifici di Sinn, produce dei nut cases (degli svitati) pericolosissimi.
Ne consegue che è estremamente importante assorbire ciò che hanno scritto gli economisti della Bank of England. Essi non partono da una visione normativa bensì analizzano come effettivamente funziona la moneta ed il sistema bancario arrivando ad affermare cose che in Italia si trovavano già in Augusto Graziani. Poco importa: la verità è venuta a galla, come ha affermato il Guardian. A galla per il pubblico ed è ciò che conta. Costituisce un’importante base di partenza per pensare se e – eventualmente – come rifare le fondamenta. Altrimenti il terreno critico influente viene occupato dai Sinn in Germania, quello popolare dal Front National in Francia e quello operativo dai nut cases (svitati) dell’UE-Troika ma fino al Don questa volta. E da lì inevitabilmente verà di vedova un velo (per parafrasare una grande poesia di Brecht).
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