Archiviato anche il primo trimestre del 2014 con un calo del prodotto interno lordo – alla faccia della “crescita” che avrebbe dovuto ripartire adirittura nel quarto trimestre dello scorso anno, ma non si è fatta vedere – ecco che qualcuno nel governo e nei media mainstream prova a spostare le attese ottimistiche di qualche mese, ma senza variare lo schema “predittivo”.
In economia, se si vuol capire quanto sta “ritando” la produzione si guarda solitamente ai conusmi energetici. Perché se un’industria funziona, se un ufficio è pieno di gente, se un agricoltore “spinge”, ecc, usano più energia elettrica, carburanti, riscaldamenti e chi più ne ha più ne metta.
E invece i dati non lasciano speranze. I consumi petroliferi sono in calo, e non solo in Italia. Secondo i dati dell’Unione Petrolifera diffusi oggi, nel mese di aprile sono
ammontati a circa 4,9 milioni di tonnellate, con una diminuzione pari al
3,3% (165.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2013.
I prodotti per autotrazione hanno quindi rilevato le seguenti dinamiche: la benzina nel complesso ha mostrato un calo pari al 2,7% (18.000 tonnellate) rispetto ad aprile 2013, mentre il gasolio autotrazione dello 0,7% (?12.000 tonnellate).
La domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) nel mese di aprile è così risultata pari a circa 2,5 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di tonnellate di benzina e 1,8 di gasolio, con un decremento dell’1,2% (?30.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2013.
Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove sono aumentate del 2%, con quelle diesel che hanno rappresentato il 57,2% del totale (era il 52,4% nell’aprile 2013). E’ l’unico dato in leggera controtendenza. Ma nel settore auto le vendite erano così depresse, da cinque anni a questa parte, che era impossibile continuare su quei ritmi.Banalmente,a un certo punto, le auto vecchie si fermano e non possono essere più riparate.
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