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La crisi è finita? No, tre bolle speculative sono pronte ad esplodere

E’ stato oggi l’inserto economico del Corriere della Sera a riprendere le previsioni contenute nel secular outlook di Pimco, il colosso dei fondi di investimento internazionali. Nell’analisi di previsioni di uno dei giganti della finanza speculativa, viene sottolineato come la mole di liquidità immessa nel sistema finanziario dal 2007 a oggi, invece che combattere una bolla (quella esplosa con i mutui subprime e che ha portato al crak della Lehman Brothers), ne ha create di nuove e “potenzialmente più pericolose”. La più riconoscibile delle bolle riguarda il mercato immobiliare e le situazioni più a rischio sono in Cina, Brasile, Stati Uniti, Germania, Regno Unito ossia cinque giganti dell’economia mondiale. Ma oltre a quella immobiliare sono pronte ad esplodere le bolle delle sopravalutazioni dei titoli quotati alla Borsa di Wall Street ed in particolare quella delle aziende legati ai social network (face book, google etc.) che paiono ampiamente sopravalutate.

A rivelarlo è stato Bill Gross, co-responsabile di investimenti e fondatore di Pimco, nel corso di una intervista rilasciata alcuni giorni fa al canale televisivo Cnbc e rilanciata dal Wall Street Journal: “I prezzi dei bond, i prezzi delle azioni…i margini sugli utili sono sul punto di formare una bolla nel senso che l’ultimo test è capire se ci sarà tra loro qualche performance che potrà rivelarsi sostenuta”. Riguardo Quantitative Easing portato avanti massicciamente della Fed, Gross è stato lapidario, “si tratta di uno strumento che non fa altro che incrementare, e forse creare bolle, nei corsi azionari”.
Il Wall Street Journal ha riportato alcune notizie in base alle quali si è appreso che la  stessa Federal Reserve stia guardando ormai con timore alla “calma che si respira di recente sui mercati finanziari. Il timore che gli investitori non stiano valutando correttamente i rischi assunti, spingendosi oltre determinati livelli che potrebbero alimentare delle turbolenze. non a caso il presidente della Fed di New York, William Dydley, ha affermato nei giorni scorsi che la volatilità sui mercati è su livelli molto bassi in modo inusuale.

 

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