Le banche argentine si preparano a scendere in campo per aiutare Buenos Aires a evitare il default. Secondo le indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, gli istituti starebbero lavorando a un piano per acquistare le pretese legali sui bond degli hedge fund, che dovrebbero chiedere alla giustizia americana di sospendere temporaneamente la sentenza. La giustizia ha stabilito che l’Argentina deve pagare chi ha aderito al concambio allo stesso tempo degli hedge fund. Il termine ultimo per il pagamento è oggi: nel caso in cui Buenos Aires non pagasse sarebbe default.
Ma anche il governo di Cristina Kirchner sta cercando un negoziato all’ultimo minuto. Le speranze di un’intesa con gli hedge fund sono però poche: gli incontri fra Buenos Aires e il mediatore Daniel Pollack proseguono a poche ore dalla scadenza del 30 luglio, il termine ultimo per pagare i titolari che hanno aderito il concambio. Nel caso in cui il pagamento non fosse effettuato, per l’Argentina si tratterebbe del secondo default in 13 anni. All’origine della situazione c’è sempre la politica economica ultraliberista e servile del duo Menem-Cavallo (ex economista del Fondo monetario internazionale), che avevano dollarizzato l’economia nazionale. Al default del 2001 è seguita la lunga vicenda dei “tango bond”, che ha portato a un accordo di restituzione parziale del debito con una serie di investitori che hanno aderito all’accordo (il “concambio”). Mentre alcuni “fondi avvoltoio” statunitensi hanno preteso la restituzione al 100%, ottenendo anche una sentenza favorevole – ma guarda un po’ – di una corte statunitense.
Un eventuale default argentino avrebbe però un “impatto limitato”, almeno secondo il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Christine Lagarde. ”Anche se un default è sempre spiacevole, non riteniamo che avrebbe un impatto forte su ampia scala” precisa Lagarde.Tradotto: per l’Argentina il disastro ci sarebbe, eccome; ma sul piano globale, date anche le dimensioni dell’economia argentina, le conseguenze non sarebbero tragiche. Anzi, qualcuno (come i “fondos buitre”) ci guadagnerebbe pure…
L’andamento dei bond argentini sui mercati internazionali indica che gli investitori non prevedono una catastrofe imminente ma esistono comunque diversi rischi. ”La situazione debole dell’Argentina dal punto di vista di bilancio e monetario fa si’ che le chance che la situazione finisca fuori controllo abbastanza alte” afferma Marcos Buscaglia, analista di Bank of America.
Un default si tradurrebbe in richieste da parte dei titolari di bond per 29 miliardi di dollari, ovvero l’intero ammontare delle riserve estere dell’Argentina. Evitare il default e rispettare la sentenza americana implicherebbe invece, secondo Buenos Aires, pagamenti per 500 miliardi di dollari.
La spiegazione tecnica, che riprendiam dall’agenzia Ansa, non è nemmeno troppo complictata:
Il giudice Thomas Griesa ha stabilito che l’Argentina per poter pagare chi ha aderito al concambio deve pagare allo stesso tempo gli hedge fund che non hanno accettato lo swap. Il rispetto della sentenza, confermata dalla Corte Suprema, farebbe scattare la clausola Rufo (Rights upon future options), ovvero la possibilità per chi ha accettato il concambio di chiedere rimborsi maggiori nel caso in cui l’Argentina pagasse di più chi non ha accettato lo swap. Buenos Aires continua a chiedere a Griesa una sospensione della sentenza per non far scattare la clausola e concedere tempo alle trattative con gli hedge fund, che l’Argentina continua a rifiutare di incontrare direttamente.
Buenos Aires inoltre ritiene di non poter fare default perché i fondi per il pagamento sono stati depositati e Griesa li ha bloccati: tecnicamente quindi, è la tesi dell’Argentina, i fondi per il pagamento ci sono ma sono altri a bloccarli. Griesa nelle ultime ore ha dato il via libera a Citigroup a pagare gli interessi sui titoli discount emessi in dollari con giurisdizione argentina, in parte nelle mani di di chi ha accettato il concambio.
Chiaro? Una corte degli Stati Uniti accoglie gli interessi di alcuni fondi speculativi e decide che un paese straniero può anche morire, ma deve pagare agli speculatori statunitensi il più possibile.
Qualcuno crede ancora che le leggi siano “oggettivamente” qualcosa che ha a che fare con la giustizia?
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