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La Bce azzera i tassi di interesse

Mario Draghi, presidente della Bce, ha tagliato il tasso di interesse base a 0,05%, dieci punti base in meno rispetto al precedente 0,15.

Contemporaneamente, il tasso di interesse negativo previsto per le banche che vogliano mantenere capitali preso la stessa Bce passsa da -0,10 a -0,20%. In pratica, le banche che depositano soldi presso la Bce dovranno lasciarle lo 0,2%. La misura mira a costringere le banche private a mettere in circolazione – tramite prestiti – capitali che, si spera, dovrebbero rilanciare l’economia reale.

Ma nessuno può costringerle a dare soldi a imprese verso cui le stesse banche nutrono una forte diffidenza e, soprattutto, debbono registrare consistenti “sofferenze” (prestiti che fanno fatica a essere restituiti).

Sui tassi «ora è chiaro che abbiamo raggiunto il livello minimo», ha spiegato poi Mario Draghi.

Il passo della ripresa, già prevista a livelli molto moderati, si è indebolito nell’Eurozona e, assieme a tassi di inflazione a livelli sempre bassi ormai «da un periodo di tempo prolungato», hanno spinto la Bce a tagliare nuovamente i tassi di interesse. Secondo quanto annunciato da Mario Draghi, presidente della Bce, le prime indicazioni dal terzo trimestre indicano che lo slancio della congiuntura europea ha frenato e che l’inflazione resterà bassa anche nei prossimi mesi, prima di risalire verso il target del 2% fissato dalla Bce nel 2015 e nel 2016.

Il Consiglio direttivo della Bce ha quindi approvato un piano di acquisti di Abs (asser-backed securities, prodotti finanziari ad alto rischio e con il “sottostante” speso irrintracciabile; insomma, spazzatura creata dalle banche private che popolano il “sistema-ombra”) e di covered bond che «avrà un impatto consistente, assieme alle Tltro» sul bilancio della Banca centrale e si concentrerà nei prossimi tempi sui rischi di ulteriore rallentamento dell’economia. Il Consiglio, in caso di un peggioramento, «resta unanime nella possibilità di fare ricorso anche a strumenti non convenzionali».

Il consiglio della Bce “è unanime nell’uso di misure aggiuntive non convenzionali” se necessario “entro il suo mandato”. Anzi, alcuni esponenti volevano di più .

Le riforme strutturali «a questo punto devono chiaramente prendere slancio», perché la politica monetaria più di tanto non può fare. Insomma: tagliate salari e diritti a chi lavora.

La Bce lancerà solo da ottobre gli acquisti di Abs, da cui prevede un “impatto decisivo” sul suo bilancio e cioè sulla posizione complessiva della politica monetaria. Ma non ha indicato la massa di denaro che verrà impiegata in questa serie di operazioni.

Le borse hanno naturalmente ripreso a festeggiare, perché di fatto Draghi ha annunciato che la Bce “inietterà” nel sistema finanziario altri miliardi di euro (non meno di mille, seconod i calcoli più prudenti).

Di consegenza, l’euro è sceso dopo anni al di sotto dell’1,30 rispetto al dollaro. Del resto, se si vogliono ineìcentivare soprattutto le esportazioni – e non i consumi interni, che invece secondo la Bce vanno compressi – una moneta debole è decisamente più utile…

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