Pessime notizie per Renzi e il suo governo. La disoccupazione torna a salire, smontando immediatamente l’argomento principale brandito nell’ultimo mese (in seguito a un aumento minimale e temporaneo dei posti di lavoro in agosto, senza troppo stare a guardare alla “qualità” di quei posti).
A settembre 2014 – ha reso noto l’Istat stamattina – il numero di disoccupati (3 milioni 236 mila), aumenta dell’1,5% rispetto al mese precedente (+48 mila) e dell’1,8% su base annua (+58 mila). Un ritorno molto secco, drastico, alla tendenza in atto da oltre sette anni a questa parte.
Il tasso di disoccupazione, pertanto, sale di 0,1 punti percentuali (sia in termini congiunturali sia nei dodici mesi), tornando al 12,6%.
Come prima e peggio di prima, la fascia di popolazione più colpita dalla disoccupazione è quella giovanile. Ttra i 15 e i 24 anni, i disoccupati ufficiali (senza contare i “neet”, stimati in oltre due milioni) sono 698 mila. La loro incidenza sulla popolazione in questa fascia di età è pari all’11,7%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente, ma in aumento di 0,6 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 42,9%, in calo di 0,8 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 1,9 punti nel confronto con l’anno precedente.
Non vi sembra sorprendente, dopo tante revisioni del “mercato del lavoro” giustificate con la necessità di aumentare l’occupazione giovanile e diminuire la precarietà?
Il rapporto completo dell’Istat:
Le serie storiche: Occupati_e_disoccupati_mensili_-_31_ott_2014_-_Serie_storiche.zip102.15 KB
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