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L’Eurogruppo minaccia la Grecia. Tsipras: “Abbiamo delle alternative”

I ministri dei paesi aderenti all’Eurozona si riuniranno il 24 aprile a Riga. Da alcune indiscrezioni anticipate dal giornale tedesco Suddeutsche Zeitung, i ministri dell’Eurogruppo non daranno il via libera ai pagamenti alla Grecia . Secondo un altro giornale tedesco, l’ Handelsblatt che cita il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, nel vertice di Riga ci sarà “soltanto una ricognizione dei progressi” nelle trattative con la Grecia.

L’Eurogruppo non ripone più alcuna speranza nella possibilità di una svolta nella drammatica crisi greca all’incontro del prossimo 24 aprile a Riga, scrive il Sueddeutsche Zeitung. “A Riga non ci sarà alcun accordo”, ha detto una fonte diplomatica europea di alto rango al giornale. È “escluso” che si possa arrivare a concordare un programma di riforme concreto e vincolante. I colloqui con Atene sarebbero quindi, secondo il giornale tedesco, a un passo dal fallimento. Il governo greco, ha sempre meno fondi per pagare gli stipendi agli statali e le pensioni, ha deciso che, se non ci sarà alcun accordo, di non rimborsare i prestiti erogati dal Fondo Monetario Internazionale, del valore di €2,5 miliardi, dovuti a maggio e giugno. “Siamo arrivati alla fine del processo…se gli europei non erogheranno i soldi del bail out, non ci sarà alternativa (al default)”, ha detto un funzionario governativo di Atene.

Uno scenario questo che preoccupa il Fmi, il quale per bocca del suo dirigente Olivier Blanchard ha fatto sapere di sperare che il nuovo governo riesca a trovare un accordo con i creditori la prossima settimana ed evitare così il peggio. “Vogliamo assolutamente che raggiungano un’intesa e speriamo che lo faranno. Una crisi greca non può essere esclusa, è un evento che potrebbe mettere in subbuglio i mercati finanziari”.

Ma il governo greco ha fatto sapere di non essere preoccupato per tale scenario perchè “avrebbe delle alternative”. Al momento non è dato sapere se queste siano previste nell’ambito delle relazioni con gli apparati dell’Unione Europea o “esterni” a questi. Se la scorsa settimana aveva colpito la visita di Tsipras a Mosca e i colloqui con Putin, alcune agenzie riferiscono che ieri pomeriggio il premier cinese Li Keqiang ha avuto un colloquio telefonico programmato con il premier greco, Alexis Tsipras, il quale ha illustrato le opinioni della Grecia sul rafforzamento della cooperazione tra i due Paesi in vari settori, in particolare sul progetto di promozione del porto del Pireo.

Li Keqiang ha valutato positivamente lo sviluppo delle relazioni sino-greche e ha osservato che il progetto del Pireo è vantaggioso tanto per l’Europa che per l’Unione Europea. Allo stesso tempo esso può anche aumentare la fiducia delle imprese cinesi negli investimenti in Grecia e aiutare la costruzione di una linea rapida terra-acqua fra Cina ed Europa. Pechino, secondo quanto riferiscono le agenzie, vuole impegnarsi insieme ad Atene e trasformare il Pireo in un porto di prima categoria e uno snodo importante del Mediterraneo e dell’Europa, facendolo diventare un “biglietto da visita” che simboleggi la cooperazione di mutuo vantaggio tra Cina e Grecia.

Nei colloqui con Putin, Tsipras ha negato le ipotesi di una richiesta di sostegno finanziario da parte di Atene al Cremlino, ribadendo la volontà del suo Paese, come membro Ue, di “rispettare la legislazione europea”, ma riaffermando anche il proprio diritto, come Stato sovrano, a decidere la propria politica. Tsipras aveva anche auspicato la fine del “circolo vizioso” delle sanzioni, sostenendo che le misure contro la Russia sulla crisi Ucraina rappresentano un ostacolo per risolvere anche altri problemi. Secondo il quotidiano economico Milano Finanza “la Grecia può entrare a far parte del progetto del gasdotto russo-turco che Mosca ha intenzione di costruire con Ankara, diventando un importante centro di distribuzione di gas”.
Se il progetto andasse in porto, Atene diventerebbe uno dei principali punti di snodo per la fornitura di gas all’Europa, ottenendo notevoli profitti per le esauste casse pubbliche. “Gazprom e le rispettive agenzie nazionali e Ministeri sono coinvolti”, ha precisato Putin, giustificando così il rifiuto a fornire maggiori dettagli. La Russia si è detta anche interessata ad eventuali privatizzazioni in Grecia.

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