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L’Istat conferma: Pil +0,3%, grazie all’agricoltura

A guardare i grandi media online sembra di sognare: “Istat conferma la fine della recessione”. E siccome non bisogna farsi mancare nulla “Italia fuori da deflazione: prezzi +0,2% annuo”.

Partiamo dal Pil. In realtà si tratta della conferma delle “stime provvisorie” pubblicate sempre dall’Istat un mese fa. Il periodo di riferimento è lo stesso (primo trimestre di quest’anno), ed anche il livello quantitativo. Diciamo che sarebbe stata una notizia se ci fosse stata qualche differenza in più o in meno. Ma i giornali padronali debbono spargere ottimismo, e quindi ne parlano in modo che i non addetti ai lavori possano pensare che abbiamo avuto un altro trimestre di “crescita”. E invece no.

Su base annua, poi, la “ripresa” è davvero poca cosa: appena lo 0,1% in più del corrispondente trimestre dell’anno scorso. Ma tanto basta – tecnicamente – per larare di “fine della recessione”. Che però è durata – tecnicamente – più di tre anni con una perdita di Pil superiore al 5% (oltre il 10, se rapportato al periodo pre.crisi 2008). Ragion per cui ci sarebbe ben  poco da festeggiare…

Se poi si va a guardare i dati disaggregati, la gioia dovrebbe essere anche minore. Diminuiscono infatti consumi (-0,1% rispetto al trimestre precedente), mentre crescono in modo più consistente gli investimenti fissi lordi(+1,5%). Anche dal lato degli scambi con l’estero le cose non vanno benissimo, visto che le importazioni sono aumentate (1,4%) e le esportazioni sono rimaste stazionarie.

In particolare, una grossa mano è venuta dal settore “primario”, ovvero dall’agricoltura, non dall’industria o dal terziario. Questa componente ha pesato addirittura per un +6,0%, mentre l’industria ha registrato appena un +0,6%, con i servizi rimasti a zero. Ma in termini tendenziali (ossia su base annua, non trimestrale), il valore aggiunto dell’agricoltura è cresciuto soltanto dello 0,2%, quello delle costruzioni è diminuito dell’1,6%, quello dell’industria in senso stretto dello 0,4%, mentre quello dei servizi è cresciuto dello 0,1%.

Vi pare un quadro di cui gioire? Se credete di sì, guardate meglio il grafico in apertura…

Sulla fine della de deflazione, invece, non c’è molto da dire. Con tutta la liquidità che la Bce va spargendo in giro – ha persino accelerato il ritmo, nelle ultime settimane – ci mancherebbe pure che i prezzi scendessero ancora…

Il rapporto dell’Istat:

Le serie storiche: zipConti_economici_trimestrali_-_29_mag_2015_-_Serie_storiche.zip104.22 KB

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