Che i mercati finanziari siano terreno di caccia per squali assatanati, è da sempre risaputo. Che non esista più alcun limite, invece, è una mezza novità.
Pubblichiamo questa notizia, presa di peso da IlSole24Ore, perché illumina un “comparto” finanziario che si presumeva al di sopra di ogni sospetto: i titoli del Tesoro degli Stati Uniti. Un mercato da 12.800 miliardi di dollari, il 75% del Pil annuo statunitense, e che dovrebbe ora essere beneficiato dalla decisione della Federal reserve di aumentare – dopo sette anni – i tassi di interesse. Decisione che tutti sconsigliano di prendere, perché comporterebbe serissimi problemi un po’ in tutti i settori (a cominciare dai paesi emergenti indebitati in dollari), veicolando verso gli Usa una massa sconfinata di capitali in cerca di “rifugio”, svuotando al tempo stesso altre zone del pianeta. Ma che proprio per questo potrebbe essere presa nella prossima rinione del Fomc.
Non si sembra rilevante sapere che un episodio così rilevante nella “guerra delle monete e dei capitali” si giochi a favore di un meccanismo truccato?
E non vi sembra altrettanto rilevante che i “mossieri” di questo mercato truccato siano quelle stesse banche d’affari salvate dal crack a forza di denaro pubblico?
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Nuovo scandalo in vista per la finanza Usa: manipolati i titoli del Tesoro. Un mercato da 12.800 miliardi di dollari
di Marco Valsania
Nuovo scandalo in vista per le grandi banche americane e globali. E di mezzo c’è un altro colossale mercato che avrebbero manipolato: questa volta nientemeno che i treasuries degli Stati Uniti.
Il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti e il New York Department of Financial Services, l’authority dello stato di New York, hanno avviato inchieste parallele sul sospetto che le aste dei titoli del Tesoro statunitensi – considerato il mercato forse più liquido al mondo e un bene rifugio per eccellenza stimato in 12.800 miliardi di dollari – siano state truccate da gruppi di trader bancari.
Le indagini, ha rivelato il Wall Street Journal, riguardano eventuali collusioni tra gli operatori per deprimere, al momento delle aste, i prezzi delle obbligazioni del debito pubblico allo scopo di gonfiare i loro profitti. Nel mirino della potenziale manipolazione sono finiti anche i mercati future. Protagonisti dell’alta finanza sarebbero inoltre oggetto di almeno due ricorsi presentati in tribunale da investitori che si ritengono danneggiati.
Lo scandalo, se le indagini oggi agli stadi iniziali troveranno prove di irregolarità, potrebbe avere vaste ripercussioni: le banche nel dopo-crisi sono già finite ripetutamente sotto accusa e spesso sono state multate per aver manipolato grandi mercati, dai derivati immobiliari ai tassi di interesse fino alle valute. Ad oggi il conto delle sanzioni e dei risarcimenti ha raggiunto i 200 miliardi di dollari.
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