La guerra commerciale tra paesi ufficialmente alleati non è una novità assoluta, ma ogni volta che esce clamorosamente allo scoperto evidenzia un motare di problemi che nessuno riesce più a mettere sotto il tappeto.
E la presidenza dell’orrido Trump è nata anche dalla necessità dell’America manifatturiera di frenare il declino verticale, a tutto vantaggio della concorrenza.E non stiamo parlando di settori “superati”, ma addirittura dell’aerospazio…
Non stupisce dunque la mossa annunciata dall’articolo de IlSole24Ore, che qui sotto vi proponiamo; ma certo è l’apertura ufficiale di una serie di reazioni che verranno probabilmente diventeranno realtà solo dopo che una corte statunitense avrà dato ragione oppure no alla statunitense Boeing in una causa per dumpig contro la canadese Bombardier.
E’ da sottolineare come questa società aeronautica abbia un solido impianto industriale nell’Irlanda del Nord, e dunque la decisione di imporre dazi mostruosi (220%) piomba come una bomba sull’alleanza strategica più solida che si potesse immaginare: quella tra paesi anglosassoni. Figurarsi cosa potrà accadere, a breve, con “alleati” meno stretti…
Trump impone dazi del 220% sugli aerei Bombardier. May: «delusa»
di Enrico Marro – IlSole24Ore
L’amministrazione Trump ha deciso di imporre dazi antidumping del 220% sugli apparecchi CSeries della canadese Bombardier. La decisione è arrivata dal Dipartimento del Commercio dopo le proteste di Boeing per presunte sovvenzioni sleali che avrebbero avvantaggiato il costruttore canadese. Secondo il segretario al Commercio statunitense Wilbur Ross l’imposizione dei dazi si deve alla mancata collaborazione del costruttore canadese sulle indagini. La decisione del Dipartimento del Commercio contro Bombardier diventerà comunque effettiva solo se la International Trade Commission statunitense darà ragione a Boeing in una decisione finale attesa per l’anno prossimo.
La vicenda è iniziata in aprile, quando Boeing ha chiesto proprio alla International Trade Commission statunitense di sanzionare Bombardier: la società canadese aveva infatti firmato un contratto di vendita all’americana Delta Air Lines di una partita di aerei serie C da 5,6 miliardi di dollari, “sottocosto” di almeno 14 milioni di dollari rispetto al reale prezzo di produzione. Secondo il colosso di Seattle si tratterebbe di pratiche commerciali scorrette, rese possibili da «enormi, illegali sussidi governativi» simili a quelli ottenuti negli anni Novanta da parte dell’europea Airbus.
Con il passare dei mesi i toni si sono fatti via via più tesi, con Bombardier che condannava «l’ipocrisia di Boeing», rea secondo l’azienda di Montréal di aver a sua volta violato la libera concorrenza con il lancio del 777 Dreamliner. Anche il Governo canadese si è schierato a difesa di quello che è uno dei suoi campioni nazionali, minacciando ritorsioni commerciali come il blocco dall’acquisto di 18 caccia Super Hornet, prodotti proprio da Boeing.
Ma anche la Gran Bretagna ora non nasconde la propria irritazione per la mossa di Trump. Il primo ministro Theresa May si è detta «amaramente delusa» per la decisione del Governo americano di imporre dazi antidumping del 220% sui prodotti del colosso canadese, che impiega migliaia di dipendenti in Irlanda del Nord. «Sono amaramente delusa per la decisione su Bombardier», ha twittato May. «Il governo continuerà a lavorare con il gruppo per salvaguardare i posti di lavoro in Irlanda del Nord», ha aggiunto. Il primo ministro inglese aveva telefonato a Trump appena la settimana scorsa proprio per chiedergli di non prendere decisioni affrettate sulla vicenda Bombardier.
La CSeries è una famiglia di aeroplani di linea a fusoliera stretta (narrow-body) composta da due modelli: CS100 e CS300. Il progetto fu annunciato nel 2004, mentre la progettazione e lo sviluppo sono cominciate nel 2008. Il CS110 ha una capienza 100-125 posti e il CS130 di 120-145 posti, a seconda delle configurazioni. I nuovi CSeries montano nuovi motori ecologici costruiti con materiali compositi.
Il progetto CSeries ha costretto Airbus, nel dicembre 2010, a rivisitare i suoi A320 proponendo la versione ri-motorizzata A320neo, per il rischio di perdere quote di mercato nel campo dei velivoli narrow-body della categoria sotto ai 150 posti. La risposta di Airbus al progetto CSeries, ha a sua volta costretto anche Boeing, nell’agosto 2011, ad offrire una versione ri-motorizzata della sua gamma di aerei a fusoliera stretta, proponendo il Boeing 737 MAX.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa