Con la crisi del 2007-2008 quel paese ha attuato un mega-piano espansivo da 800 miliardi di dollari, in infrastrutture e imprese.
Ne beneficiarono allora paesi come la Germania, che esportò tantissimo uscendo dalla crisi e portandosi dietro la filiera di subfornitura europea, compresa quella del nord Italia, che trovò respiro.
Inoltre diede inizio a una politica di forti aumenti salariali, durata fino al 2019.
Poi venne la crisi da Covid-19. Il mercato mondiale è collassato, ma gli ultimi dati sull’export dicono che questo paese tiene, ci sono delle diminuzioni, ma non più di tanto. Per averne conferma, aspettiamo i prossimi mesi.
Ma i governanti, che tutto si può dire tranne che non abbiano letto Marx, spostano il tiro sulla domanda interna. Intere filiere dedite all’export in questi mesi sono aiutate dai governanti per trovare sbocchi di mercato all’interno della Cina.
La banca centrale cinese fornisce tutta la liquidità necessaria alle micro, piccole e medie imprese, acquistando i loro prestiti, a differenza della nostra Bce che non lo fa.
In questi decenni hanno costruito decine di milioni di alloggi popolari, dando così una casa soprattutto ai migranti cinesi delle periferie delle metropoli costiere.
Hanno riformato il diritto di cittadinanza, concedendolo anche ai migranti interni cinesi, in modo che possano usufruire dei servizi municipali, in primo luogo l’istruzione.
Hanno attuato una politica di istruzione di massa, formando ogni anno 7,5 milioni di laureati, metà dei quali in materie scientifiche, una possente rete di sapere collettivo che trova immediatamente sbocco lavorativo e/o nella ricerca.
Hanno speso cifre sbalorditive in ricerca e sviluppo, a tal punto che contendono con gli Usa il primato tecnologico e nella registrazione di brevetti.
Ora vanno a costruire un altro meccanismo che inciderà profondamente sulla vita del loro paese: Xi Jinping ha dichiarato che vuole un robusto e solido sistema sanitario pubblico. Quando hai alti salari, una casa popolare, istruzione gratuita a tutti i livelli per i meritevoli, e ora anche la sanità pubblica, hai garantito almeno la metà del reddito reale, il salario sociale globale di classe, che serve per mettere su famiglia e magari fare figli, l’handicap cinese degli ultimi 50 anni.
Il salario sociale globale di classe è visto, giustamente, e marxianamente, come un meccanismo di accumulazione, non più basato sugli investimenti, e che loro, sull’onda di Schumpeter, hanno adottato per decenni, ma sulla domanda interna, sui consumi.
Anni fa la dirigenza cinese informò il mondo che aveva intenzione di importare beni dal mercato mondiale per 10 mila miliardi nei successivi 4 anni.
Hanno ora una storica occasione per farlo. Potrebbero risollevare il mercato mondiale in stato comatoso e attuare quella politica mondiale di “destino condiviso” di cui parlano, e di cui la Via della seta e la Via della seta sanitaria sono gli architravi.
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