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Gli squaletti ciechi dell’Eurozona

Qualcosa sta avvenendo. Giovedì negli Stati Uniti il dato di nuovi occupati nel mese di giugno, che sono stati 4,8 milioni. Se il trend continuasse a questo ritmo nei prossimi 7 mesi gli Usa potrebbero riprendersi dall’emorragia di lavoro da Covid.

Si tratta sopratutto dei “lavoretti” (ristorazione, tempo libero, commercio, ecc) che erano andati persi con il lockdown, gestito malissimo e chiuso troppo presto, come dimostrano i record di contagi. Ma sono un segnale di qualche vitalità…

Oggi un altro indicatore: l’indice cinese Caixin è salito a giugno da 55 di maggio a 58,4, il top da aprile 2010. Sembra che con l’affievolirsi del Covid, almeno in Cina, la domanda si stia riprendendo.

Certo hanno pesato le massicce misure fiscale degli scorsi mesi, con sospensioni tasse e prestiti a Pmi, defiscalizzazioni degli oneri sociali e un ombrello reddituale ai lavoratori cinesi.

Non sappiamo dire se le recenti riforme in tema sanitario stiano già avendo un effetto, lo sapremo nei prossimi mesi; certo è che le riforme fiscali e sanitarie offrono lo spunto per concentrarsi sulla domanda interna. Medesima cosa fanno gli Usa, con massicce misure monetarie e fiscali.

Stiamo parlando di due paesi la cui domanda estera incide sul pil rispettivamente del 17 e del 18%, un niente, al contrario dell’Ue mercantilista, che adesso ha 41 milioni di lavoratori in cassa integrazione.

Da quel che si comprende non sembra ci sia in quest’area una svolta. Aspettano che il resto del mondo riprenda a chiedere i loro prodotti continuando con la deflazione salariale. Ma le recenti prese di posizione americane su eventuali dazi ai prodotti europei lascia intravedere un percorso davvero ad ostacoli per i mercantilisti dell’eurozona.

Quest’ossessione sul Mes all’Italia, che viene trattata da autentica colonia dalla Merkel (fate le riforme e io vi aiuto…) è dovuta al fatto che i colossi americani, russi e cinesi hanno forti interessi in Italia, con gli Usa intenti ad un probabile regime change prima che arrivino i russo-cinesi (basta guardare i giornali della famiglia Agnelli, intenta  a picconare il “proprio” governo).

L’eurozona vuole impiccare l’Italia al Mes per prendersi il Mediterraneo e cosi diventare “potenza globale”, un’ illusione. Per esserlo dovrebbe importare massicciamente e cambiare il modello mercantilista.

La Cina ha già avviato questo percorso, gli Usa non hanno mai smesso di puntare sulla domanda interna trainando il mondo intero, l’eurozona vuole la botte piena e la moglie ubriaca. Illusioni.

I cinesi lasciano fare, hanno i loro tempi. Gli yankee pensano di mettergli dazi e intanto l’eurozona passa il tempo lavorando alla prossima impiccagione della preda Italia: che ha il 3,2% di surplus delle partite correnti, un surplus commerciale di 56 miliardi e 9.000 miliardi di risparmi.

E i nostri governanti fanno l’elemosina.

30 anni di idiozie.

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1 Commento


  • prowall

    Prepariamoci

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