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Una manna dal cielo per il millantatore Draghi

I miei post sono una continuazione del mio libro “Piano Contro Mercato”.

In questi giorni ho scritto vari post, smascherando Draghi attraverso l’analisi del tasso di risparmio 2020 e dei disavanzi pubblici in tutto il mondo. Scrivevo che è un millantatore, da sempre. Lo penso dagli anni Novanta.

Non lo considero un buon economista. Ebbene, oggi l’Istat ha fatto due comunicati. Il primo sulla revisione del Pil 2020, il secondo sulle vendite industriali.

Dal primo ne estraggo un pezzo: “Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato nel 2020 una diminuzione del 2,9% in valore e del 2,6% in termini di potere d’acquisto. La contestuale marcata diminuzione dei consumi privati (-11,0%), ha generato una crescita della propensione al risparmio delle famiglie al 15,6% dall’8,0% del 2019”.

Come ho scritto in questi giorni, le chiusure fecero schizzare in alto il tasso di risparmio, assieme al disavanzo pubblico al 9,6%. Il boom turistico di quest’estate si spiega per questo.

Lo stesso boom industriale, oltre che per l’export, dovuto ai megadisavanzi americani ed europei e all’aumento vertiginoso delle importazioni cinesi (nonostante qui il deficit si sia mantenuto basso), è dovuto a questo.

Oggi i dati dicono che le vendite industriali hanno superato il record della serie storica iniziata nel 2020. Draghi si è ritrovato con la tavola apparecchiata, altro che l'”uomo della Provvidenza”, come dice il presidente della Cei e come è indotta a credere la stragrande maggioranza degli italiani.

Essere materialisti storici significa smascherare il potere con l’arma del marxismo. Il resto sono frottole.

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