I pesanti rincari delle tariffe dell’energia, oltre a colpire le condizioni di vita di milioni di famiglie, rischiano di bloccare anche le imprese italiane. L’aumento dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali, iniziato dagli ultimi mesi del 2020, è ampio e diffuso. L’impennata della quotazione del gas, in particolare, si è rapidamente trasferita sul prezzo dell’energia elettrica in Italia, facendo lievitare i costi energetici delle imprese industriali: 37 miliardi previsti per il 2022, erano solo 8 nel 2019.
“Si tratta di un livello insostenibile per le imprese italiane” sottolinea il Centro Studi di Confindustria in una nota pubblicata il 17 gennaio, dal titolo: “I rincari delle commodity, in particolare del gas e dell’energia elettrica, rischiano di bloccare le imprese”.
La Confindustria è preoccupata perché molte imprese non potrebbero scaricare l’aumento dei costi energetici sui loro clienti, soprattutto nei settori più a valle, quelli che producono beni di consumo (abbigliamento, mezzi di trasporto etc.) ed anche quelli più “energivori” come cemento, ceramica, metallurgia, legno e carta.
Superfluo segnalare che la lamentela della Confindustria sta già provocando la mobilitazione del governo per destinare destinare gran parte delle risorse messe in campo “contro i rincari di gas e luce” soprattutto alle imprese più che alle famiglie alle prese con una stangata e il carovita.
C’è stata una riunione di due ore e mezza tra Draghi e i ministri dell’Economia Daniele Franco, dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Al termine dell’incontro ha cominciato a delinearsi la strategia che il Governo intende adottare: un provvedimento da circa un miliardo e mezzo di euro, che scaturirebbero dai proventi delle aste di CO2 e dalla cartolarizzazione di alcuni oneri di sistema che valgono 2,5 miliardi. In totale 4 miliardi senza fare scostamenti del deficit. Ovviamente non è contemplato nessun intervento sui super profitti delle aziende energetiche.
Le conseguenze dei rincari di gas e luce però saranno pesanti anche per le famiglie (ma di questo Confindustria non è affatto preoccupata). Secondo una simulazione dell’ARERA, è stata presa in esame una famiglia di 3 o 4 persone che vivono insieme e che in un anno consumano circa 1.400 smc di gas e 2.700 kWh di energia. In circa un anno (dal 1° Aprile 2021 al 31 Marzo 2022) le fatture per il consumo elettrico di questa famiglia saranno più alte di 334 euro l’anno, mentre per il gas la famiglia tipo di troverà a dover far fronte ad un aumento di 610 euro l’anno. I dati stimati dall’ARERA sono su una famiglia media, con un contratto con il servizio di Maggior tutela e che non ha diritto ai bonus sociali.
Un report di Selectra riassume il boom dei prezzi dell’energia elettrica e del gas nei mercati all’ingrosso, un tema al centro dell’attenzione in Italia e in Europa: +540% il prezzo del gas all’ingrosso sul mercato olandese (il TTF) mentre il PUN (indicatore usato per l’energia elettrica) è cresciuto del 510%. Previsti ulteriori rincari anche nel corso del 2022.
Considerando le medie settimanali tra gennaio e dicembre 2021, un metro cubo di gas è passato da 0,17 euro a febbraio a 1,35 euro a fine anno. Un aumento di 8 volte.
Per il consumatore finale, però, il prezzo è “ridotto”. A seconda dell’appartenenza al mercato libero o a quello tutelato, il prezzo si è moltiplicato “solo” di due o tre volte. Ma molto dipende anche dalla adesione a offerte a prezzo fisso.
Il riferimento per l’energia elettrica è il PUN, Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica in Italia. L’aumento è stato del 510% guardando alla media settimanale del 2021. Il valore medio giornaliero è invece passato da 38 euro per Mwh (il 7 febbraio 2021) ai 350 euro Mwh della fine di dicembre. Anche in questo caso, la crescita del prezzo dell’elettricità per il consumatore finale è stato minore. Ma comunque molto pesante: +200% circa per il mercato tutelato, +160% di media per le offerte del mercato libero.
Per il 2022 si prevede un ulteriore aumento della bolletta della luce per i clienti del mercato di maggior tutela, +55% la media. Il gas dovrebbe salire di un altro 41,8%.
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