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La Germania contraria a proroga sospensione del Patto di Stabilità

La questione sul proporre o meno una proroga della clausola di sospensione del Patto di stabilità “spetta alla Commissione europea, noi siamo a favore di una decisione basata sui dati e secondo noi i dati non forniscono alcuna evidenza della necessità di continuare a sospendere queste regole”.

Ad affermarlo è stato il ministro delle Finanze della Germania, Christian Lindner, nella conferenza stampa della presidenza al termine della riunione del G7 dei ministri dell’economia tenutosi a Bonn.

La Germania non ne farà uso – ha chiarito Lindner – La Germania il prossimo anno si atterrà alla regola del pareggio di Bilancio previsto dalla nostra costituzione. E pianifichiamo l’uscita dalla politica di bilancio espansiva”.

La dichiarazione del ministro delle Finanze tedesco sembra contraddire quella che era sembrata una disponibilità da parte del cancelliere Scholtz.

Lunedì si attende che la Commissione proponga la proroga anche al 2023 della sospensione del Patto di Stabilità adottata nel 2020 durante la pandemia di Covid.

Formalmente sui documenti della Commissione c’è ancora uno spazio bianco, la discussione «molto intensa» tra i servizi è in ancora corso, in vista della riunione dei capi di gabinetto di lunedì mattina” scrive il Sole 24 Ore. “Tuttavia, riferiscono fonti Ue, l’orientamento ampiamente prevalente è di prorogare la sospensione”.

Sullo sfondo c’è infatti la nuova crisi scatenata dalla guerra in Ucraina. L’Unione europea è chiamata a fare i conti con le conseguenze del conflitto. “C’è un livello di inflazione molto alto e una delle cadute più rapide registrate delle nostre previsioni stagionali”, ha dichiarato il Commissario per gli Affari economici, Paolo Gentiloni, presentando le previsioni di primavera della Commissione.

E nello scenario di un improvviso taglio dell’offerta di gas dalla Russia, i tassi di crescita del PIL sarebbero destinati a ridursi di 2,5 punti e di un 1 punto percentuale, sotto il valore di base previsto rispettivamente per quest’anno e il prossimo, indicati per l’area euro al 2,7% nel 2022 e 2,3% nel 2023.

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