Come prevedibile e previsto, la tedesca Lufthansa acquisirà la compagnia aerea Ita Airways, la ex Alitalia.
La voluta, programmata, perseguita mandata in malora della compagnia di bandiera italiana – una prova evidente: la decisione di cancellare i voli da e per la Cina… alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino! – è arrivata all’ultima tappa.
Con il rifiuto di procedere con una nazionalizzazione, che sarebbe stata il minimo sindacale come soluzione migliore per mantenere un asset strategico in un paese che vive di turismo, alla fine si vede l’operazione di svendita pianificata sin dall’inizio.
Le lavoratrici e i lavoratori di Alitalia si sono battuti duramente per scongiurare questo esito, ma sono stati traditi dalla politica in ogni passaggio decisivo.
Lufthansa ha “buone possibilità” di acquisire Ita Airways, dopo un primo tentativo fallito con Msc. È quanto affermano fonti vicine ai negoziati tra il ministero dell’Economia e delle Finanze e il gruppo che fa capo all’omonima compagnia di bandiera tedesca.
Secondo quanto riferisce il quotidiano economico tedesco Handelsblatt, Lufthansa non ha voluto commentare, ma ha ribadito di essere “molto interessata al mercato italiano” del trasporto aereo (e chi non è, con il traffico turistico che c’è?).
Il governo Draghi aveva ricevuto due offerte per la privatizzazione del successore di Alitalia, dopo il fallimento di altre due privatizzazioni (i “capitani coraggiosi” guidati da Colaninno e poi Etihad). Da un lato, vi erano Msc e Lufthansa, dall’altro il fondo d’investimento statunitense Certares, che agiva per conto di Air France-Klm e Delta Air Lines.
L’esecutivo avviò trattative in esclusiva con questa seconda cordata, ma i negoziati si sono conclusi senza esito alla scadenza dei termini. I colloqui sono stati quindi annullati dall’esecutivo di Giorgia Meloni, che ha riaperto la gara per l’acquisto di Ita Airways, da cui Msc si è ritirata perché non più interessata.
Ora l’ex Alitalia deve essere venduta “in fretta” perché ha ottenuto l’ultima tranche degli aiuti di Stato approvati dalla Commissione europea, pari a 400 milioni di euro. Secondo Handelsblatt è probabile che questi fondi si esauriscano presto e “sarà molto difficile” far approvare all’Ue un ulteriore intervento statale per Ita Airways.
Intanto, il valore di mercato dell’azienda sarebbe crollato da 1,2 miliardi a 450 milioni di euro. Tutto ciò rende ovviamente “molto più facile” per Lufthansa acquisire la compagnia aerea italiana, pratica pagandola un terzo del suo già molto ridotto valore.
In questi anni di calvario per l’Alitalia l’unica incertezza è stata se l’acquisizione la dovesse fare la francese Air France o la tedesca Lufthansa, ma che il trasporto aereo in Europa dovesse finire spartito tra pochi monopoli era il destino segnato che le classi dominanti – dai liquidatori ai “capitani coraggiosi”, dai governi di destra a quelli piddini – avevano indicato per l’Alitalia fin dagli anni ’90 (quando, dopo gli accordi di Maastricht, l’Unione Europea decise che c’erano troppi vettori in Europa e quindi ne sarebbero dovuti restare soltanto tre: Lufthansa, Air France e British Airways).
La svendono al capitale tedesco dopo averla spolpata, taglieggiata, averne ridotto le rotte e il valore e magari ne canteranno le lodi perché in fondo è una operazione “tutta europea”.
Altro che interesse nazionale, sono dei vendipatria, come dicono in America Latina.
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Maurizio
Intanto i p38 sono stati arrestati per apologia di reato e istigazione a banda armata
Gian Battista Manfredini
hanno venduto anche questa la sinistra
Redazione Contropiano
la finta “sinistra”, quella prona all’Unione Europea e alle multinazionali. please…
Ori
È una vergogna italiana tra le tante, i famosi capitani coraggiosi che hanno comprato Alitalia con ridicoli diecimila euro ciascuno e non hanno permesso che partecipassero altre compagnie come Air France che l’avrebbe lasciata come vettore nazionale hanno segnato la fine della compagnia di bandiera. Poveri lavoratori!
Raffaello
e’ un carrozzone inutile e costoso,giusto venderla o anche svenderla…e’ costata 10 miliardi ai contribuenti!
Redazione Roma
Ci dispiace ma questo ragionamento porta acqua con le orecchie a chi ha smantellato e privatizzando l’industria pubblica e i servizi strategici del paese con i risultati desolanti e devastanti che abbiamo sotto gli occhi, anche te
Pasquale Matafora
e’ vergognoso rassegnarsi a questo ulteriore scempio ai danni degli italiani.
la classe politica italiana tra le peggiori del mondo.
Traditori !!!!!
Perche’ MSC si e’ ritirata…..forse gli hanno imposto condizioni inaccettabili per favorire gli stranieri.
Redazione Roma
Beh, anche MSC erano “stranieri”, il problema è che volevano che Alitalia venisse svenduta alle compagnie aere straniere, a tutti i costi
Francesco
Ovvio che l’Unione avesse privilegiato Germania,Francia ed inghilterra cioè le nazioni che contano.Ma con l’uscita dell’Ingjilterra dall’Ue nessuno dei nostri ha
pensato e caldeggiato il subentro dell’Italia nel novero delle 3 compagnie europee? Ma se non ci pensiamo noi ai ns interessi chi volete che ci pensi? I concorrenti? prima di chiudere con LH suggerite al nuovo governo,visto che il precedente era attento solo al potere, di intervenire con l’Ue per recuperare il mal tolto! Sempre che ci riescano,magari in società con LH,sempre che ci vogliano….
Alessandro
Finché non la vedo venduta non ci credo. sono ormai più di vent’anni che dobbiamo disfarsi di questo inutile carrozzone succhiasoldi e all’ultimo momento succede sempre qualcosa per cui continuiamo a pagarlo noi.
Nel frattempo Alitalia – Ita ha talmente ridotto le rotte che non è più, da tempo, un asset strategico.
Il turismo, così come il business, viene in Italia con Ryanair e Easyjet, con United, Klm, Lufthansa e tutte le altre compagnie. E direi che non abbiamo sofferto di carenza di collegamenti.
Liberiamocene in fretta e speriamo che chi compra riesca a smantellare la sindacalizzazione e farli lavorare come si deve.
Redazione Roma
Una predisposizione così alla subalternità rende il lavoro facile ai poteri forti, complimenti a lei
Mario Bello
Come ex ALITALIA e pensionato che conosce bene tutta la storia avendo lavorato in aeroporto dal 1960 penso che la travagliata storia e fine di ALITALIA sia ESCLUSIVAMENTE colpa di tutta la classe politica inadeguata, collusa, e incapace, per quanto riguarda il personale era per la gran parte di alto livello, (meno i vari raccomandati dai soliti politici) voglio solo ricordare una cosa:il rapporto 20_20 cioè per ogni ora di volato c’erano 20 ore di manutenzione che facevano della NOSTRA compagnia il fiore all’occhiello nel mondo. E tutto ciò è stato distrutto da quei MALEDETTI sopramenzionati. Ma se lassù c’è qualcuno spero che un giorno ne tenga conto. P.S. scusate lo sfogo di un vecchio ex ALITALIA.
Roberto Ramello
Il problema è che gli italiani sono rimasti bloccati nel 1900 e non hanno capito e ancora non capiscono che il mondo oggi è diverso. Questo vale per l’economia, l’industria e il turismo. Gli italiani hanno una mentalità così ristretta e hanno paura delle aziende straniere, che pero hanno già dimostrato più volte con altre compagnie aeree, come ad esempio la Swissair (oggi SWISS), che era fallita gloriosamente, perché anche loro pensavano di essere più speciali del altri, credendo di potere sopravvivere da soli, dopo il passaggio al Gruppo Lufthansa, è tornata ad essere una compagnia estremamente redditizia. A questo si aggiunge l’etica del lavoro degli italiani, sono pigri e cercano di imbrogliare lo stato e i loro datori di lavoro. Non hanno ancora capito che solo chi si da da fare può avere successo. inoltre I dipendenti della compagnia aerea italiana Alitalia e anche della nuova ITA Airways ha confronte a le compagnie aeree internazionali hanno i salari più alti e ancora si lamentano e fanno sciopero continuamente. Ecco perché l’Alitalia e andata in fallimento, non per i politici, ma per una mentalità Italiana arretrata.
Redazione Roma
Ha sbagliato i verbi, e forse anche il giornale da leggere. I dipendenti Alitalia AVEVANO i salari alti, non è più così da un bel pezzo. Poi se pensa che il mondo sia di squali come Rynair o Easy Jet, si accomodi
Fabio Di censi
probabilmente non sa che dice una cosa completamente sbagliata
da almeno 15 anni i dipendenti di Alitalia e ancor meno quelli di Ita, guadagnano meno dei loro colleghi delle Low cost ( 2008, ichiarazioni di Sabelli, amministratore delegato di Alitalia Cai)
Luca
Il signore che dice che gli stipendi di Ita sono più alti degli altri, dovrebbe vedere una busta paga… A chi proviene da Alitalia decurtano il 15%… Un ingegnere, impiegato da 20 anni, prende dai 1300 ai 1400 euro! Spero che il signore possa rimangiarsi quello che scrive!
Mara Dalleolle
Alitalia è stata la mangiatoia di stato da cui ha attinto tutta la classe politica italiana …sia di destra che di sinistra , fin dagli anni 70 ( vedi l’appartenenza all ‘IRI).
TUTTI i politici italiani hanno contribuito a spremerla…altro che carrozzone inutile ai danni dei contribuenti. A tutti coloro che l’hanno vampiri zzata dovremmo chiedere conto..ma in questo paese è più facile attribuire le colpe ai più facilmente esposti .
Ha fatto comodo a tanti indurre l’opinione pubblica a ritenere i passivi , incrementatisi nei decenni , alla responsabilità del personale , mentre amministratori delegati e classe dirigente della compagnia , nonostante disastrose scelte , “criminali ” sul piano operativo,hanno potuto trarre continui profitti ed accomiatarsi con prebende miliardarie prima e milionarie poi.
Ho svolto la mia attività professionale sugli aerei della ex compagnia di bandiera per 34 anni …e con molta amarezza leggo commenti qualunquisti dove si affermano opinioni superficiali e faziose , tendenti ad attribuire al personale la responsabilità di una rovina protratta nel tempo.
Assistere alla prossima ” svendita ” …fa molto male a chi , come me , ha passato la sua vita professionale credendo in una etica del lavoro , fondata sull’impegno , la correttezza e la serietà.
Simone
Perché avete cassato il mio commento? Credete siano bugie?