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ILO. Nelle economie capitaliste crollano i salari. In Italia peggio di tutti

Secondo il nuovo rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), a livello globale la crisi ha ridotto il potere d’acquisto dei salari, con conseguenze particolarmente gravi per le famiglie a basso reddito.

Il Rapporto mondiale dell’ILO sui salari 2022/23, stima che, in termini reali, i salari mensili siano scesi dello 0,9 per cento a livello globale nella prima metà del 2022, facendo registrare per la prima volta in questo secolo una decrescita.

Per quanto riguarda l’Italia, qui i salari sono più bassi del 12% rispetto al 2008 in termini reali.  L’Italia insieme a Giappone e Gran Bretagna sono le sole economie capitaliste avanzate del G20 in cui i salari reali hanno registrato livelli inferiori nel 2022 rispetto al 2008.

Rispettivamente: il 12% in meno in Italia, il 2% in Giappone e il 4% in Gran Bretagna. Una recente analisi dell’Ocse sui salari italiani dava risultati ancora più pesanti segnalandoli come regrediti alla situazione del 2000 – e con un – 0,3 – unica tra le economie capitaliste occidentali con risultati così negativi.

Tra le economie capitaliste avanzate del G20, si stima che nella prima metà del 2022 la crescita dei salari reali sia scesa a meno 2,2%, mentre nei paesi emergenti del G20 i salari reali sono cresciuti dello 0,8% ossia il 2,6% in meno rispetto al 2019, l’anno precedente alla pandemia del Covid.

La crisi del costo della vita – sottolinea l’Ilo – si aggiunge alle ingenti perdite salariali subite dai lavoratori e dalle loro famiglie durante la crisi del Covid-19, il cui impatto, in molti Paesi, è stato maggiore sui gruppi a basso reddito.

Il rapporto mostra che l’impatto dell’inflazione sul costo della vita è maggiore per i lavoratori a basso reddito. Questo gruppo di lavoratori utilizza la maggior parte del reddito disponibile in beni e servizi essenziali, che in genere subiscono aumenti di prezzo maggiori rispetto ai beni non essenziali.

Secondo il rapporto dell’ILO, l’inflazione sta intaccando anche il potere d’acquisto dei salari minimi. La grave crisi inflazionistica, unitamente al rallentamento della crescita economica a livello globale, innescato in parte dalla guerra in Ucraina e dalla crisi energetica globale, sta causando un calo ingente dei salari reali mensili in molti Paesi.

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