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L’Occidente neoliberista pensa alla guerra, la Cina alla crescita

Le prossime proiezioni dell’outlook mondiale del Fondo Monetario Internazionale saranno rese note nella sessione di aprile. Le proiezioni cinesi, pubblicate venerdì, già di per sé aumentano le proiezioni mondiali. Xi ha anticipato 10 giorni fa che la Cina aumenterà le importazioni.

Ne beneficeranno sud est asiatico (assieme al turismo), Africa, America Latina e Russia. A loro volta questi continenti avranno perciò spazi finanziari per colmare il debito estero in dollari, almeno parzialmente, e per aumentare investimenti e consumi (con la Russia tramite triangolazioni).

Ciò potrà trascinare i produttori di beni di investimento, in primis Germania e Italia, compensando in parte le perdite conseguenti alle sanzioni contro la Russia. La ripresa del turismo cinese lascia spazi al lusso francese e italiano (il Sole24Ore titola “il record del lusso italiano”, moda, gioielleria e auto di lusso).

I miei contatti in Cina mi dicono che difficilmente il grande flusso turistico cinese si indirizzerà in Europa, principalmente per carenza di modernità delle grandi strutture alberghiere. Di certo ci sarà una fascia medio alta che parzialmente si indirizzerà verso di noi. Chi abita a Roma, Firenze, Venezia e Milano magari nei prossimi mesi ci informi sulle dimensioni dell’afflusso.

In più, è vero che gli Usa hanno destinato circa 2 mila miliardi per infrastrutture (le marxiane “condizioni generali della produzione”, alla ricerca di un aumento della produttività totale dei fattori produttivi) e per l’economia verde, spiazzando la Ue. Ma ciò significa che importeranno più beni intermedi, impianti e beni di investimento dall’Europa.

Si tratterà di vedere le associazioni di categoria italiana (Ucimu, Ucima, Confindustria in generale) che outlook daranno nei prossimi mesi. Confermo una previsione di crescita all’1.3%.

Dal Global Times di venerdì: “Gli economisti prevedono che il PIL cinese registrerà una crescita di oltre il 6% al massimo nel 2023, dando slancio alla ripresa economica globale

di Ma Jingjing

Le organizzazioni internazionali e le banche di investimento hanno aumentato in modo intensivo le loro proiezioni per la crescita economica della Cina nel 2023 a seguito dell’impressionante ripresa del mercato dei consumi del paese durante le vacanze del Festival di Primavera.

Alcuni economisti, con una nota ottimistica, hanno previsto che il PIL cinese potrebbe registrare una forte crescita anno su anno, fino al 6% quest’anno, sostenuto dalla risposta alla pandemia, ormai ottimizzata nel paese, e da efficaci politiche a favore della crescita, iniettando così fiducia e slancio nella ripresa economica globale.

L’economia cinese dovrebbe crescere del 5,2% su base annua nel 2023, ha affermato anche il Fondo Monetario Internazionale nel suo ultimo World Economic Outlook, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto alla sua proiezione di ottobre.

Inoltre, Morgan Stanley ha alzato le sue previsioni per la crescita del PIL cinese quest’anno – dal 5,4% al 5,7% – prevedendo che un rimbalzo dell’attività arriverà prima e sarà più netto del previsto.

La società di gestione patrimoniale leader a livello mondiale, Vanguard, ha recentemente aggiornato le sue previsioni di crescita economica in Cina al 5,3% dal 4,5%, dopo una forte performance del quarto trimestre, pubblicando un comunicato stampa sul suo sito Web.

Inoltre, la banca d’investimento svizzera UBS AG ha aggiornato le sue previsioni al 4,9% di crescita, secondo una nota inviata al Global Times.

Gli esperti hanno affermato che le previsioni rialziste per l’economia cinese di queste istituzioni internazionali riflettono la crescente fiducia internazionale sulla ripresa economica della seconda economia mondiale, sulla scia del dinamismo mostrato durante le vacanze del Festival di Primavera a gennaio.

Potrebbero migliorare ulteriormente le loro previsioni insieme alla stabile ripresa dell’economia cinese. Durante la settimana del Festival di Primavera, la Cina ha registrato quasi 2,9 milioni di viaggi transfrontalieri, in aumento del 120,5% su base annua, e 308 milioni di viaggi nazionali, in aumento del 23,1%.

Il botteghino nazionale ha incassato 6,76 miliardi di yuan ($ 1 miliardo), la seconda cifra più alta per le festività annuali, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Xinhua.

L’economia cinese potrebbe crescere fino al 6% su base annua nel 2023“, ha dichiarato sabato al Global Times Chen Fengying, economista ed ex direttore dell’Institute of World Economic Studies presso il China Institutes of Contemporary International Relations.

Chen ha attribuito la rapida ripresa economica al forte sostegno politico, ai minori lockdown per il COVID-19 e all’impressionante crescita nei settori emergenti.

Quest’anno, il governo centrale e le amministrazioni locali si sono mosse per annunciare politiche per sostenere la ripresa complessiva dell’economia, mentre lo sviluppo di settori emergenti come il fotovoltaico e i veicoli di nuova energia aiuterebbe ulteriormente a stabilizzare l’occupazione e quindi a liberare ulteriormente potere di consumo dei residenti“, ha detto.

Anche Cao Heping, economista dell’Università di Pechino, condivide opinioni simili. Sabato ha dichiarato al Global Times che il tasso di crescita del PIL cinese potrebbe raggiungere il 6-6,5%.

Oltre alla spesa dei consumatori, ci sono alcuni nuovi punti di crescita nell’economia e nelle infrastrutture digitali, secondo Cao.

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