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Banchieri da scandalo

Il Ceo dell’Unicredit, Andrea Orcel, è al top nella classifica dei banchieri più pagati d’Europa. Gli azionisti hanno dato il loro via libera, e il numero uno di Unicredit riceverà una remunerazione fissa di 3,25 milioni per quest’anno.

L’anno scorso erano stati “solo” 2,5 milioni. Ma non basta: se la banca supererà gli obiettivi del 2023 otterrà anche un compenso variabile fino a 6,5 milioni, mentre l’importo scenderà a “solo” 4,25 milioni di euro nel caso in cui Unicredit raggiunga gli obiettivi previsti. 

Per ora si tratta di anticipazioni visto che la politica di Unicredit per il 2023 in materia di remunerazioni verrà decisa dell’assemblea degli azionisti del 31 marzo. Nel frattempo Unicredit ha già versato a Orcel un bonus di 5 milioni per lo scorso anno, portando il suo compenso totale nel 2022 a 7,5 milioni.

Occorre anche sapere che Orcel non è l’unico ad essersi arricchito in misura così impressionante. Nelle tasche degli azionisti di Unicredit, tra dividendi e buyback, nel 2022 sono infatti entrati 1,5 miliardi in più, ovvero una remunerazione cresciuta del 40 per cento destinata a restare, secondo gli analisti “elevata, ricorrente e sostenibile” anche nei prossimi anni.

In Borsa in un anno il titolo Unicredit si è apprezzato di oltre il 78% e oggi viene scambiato a 18,87 euro ad azione.

Chi sono i principali azionisti di Unicredit che hanno incassato 1,5 miliardi in più nel 2022?

Parvus Asset Management Europe Ltd. (quota di azioni)

4,99%

Allianz SpA (quota di azioni)

3,60%

Norges Bank Investment Management (quota di azioni)

2,92%

The Vanguard Group, Inc. (quota di azioni)

2,67%

Mubadala Investment Co. (quota di azioni)

2,33%

Fondazione Cassa di Risparmio Torino (quota di azioni)

1,90%

Capital Research & Management Co. (quota di azioni)

1,79%

Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno (quota di azioni)

1,72%

BlackRock Investment Management Ltd. (quota di azioni)

1,62%

Causeway Capital Management LLC (quota di azioni)

1,33%

Dunque, 1,5 miliardi agli azionisti, 7,5 milioni di euro al solo amministratore delegato. Si tratta decisamente di cifre scandalose in un paese alle prese con un boom della povertà, del lavoro povero e dei bassi salari.

Il fatto che Unicredit sia una banca privata (sarebbe meglio dire “privatizzata”, perché era una banca di interesse nazionale fino al 1993, ndr) non assolve i suoi dirigenti e i suoi azionisti da una decisione che appare scandalosa nei confronti del paese.

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7 Commenti


  • Alessandro Fornaca

    Giusto così, sempre meno dei calciatori, lui ha ottenuto numeri impressionanti

    Alessandro Fornaca


  • Manuel

    Negli anni scorsi gli stessi azionisti hanno avuto perdite di gran lunga più rilevanti


  • Giorgio Marcon

    sono socio Unicredit da 22 anni. ci ho rimesso il 95%…una banca con tanti problemi, esubero di personale e sofferenze. ora però ho recuperato nell’ultimo anno perché sembra che orcel sia uomo giusto al posto giusto. i soci stranieri sono quelli che hanno partecipato agli aumenti di capitale, stava fallendo…


  • Pier

    compensi milionari a dirigenti e ammistratori delegati e intanto le banche chiudono filiali e sportelli bancomat creando problemi e disagi specialmente alle persone piu anziane….ma dove stiamo andando? il massimo profitto a chi giova? agli AD sicuramente e alla clientela normale? uno schifo unico


  • Antonietta

    fate schifo ci sono 300 persone sternelizzate da 5 anni con la promessa che sarebbero rientrate
    gli interventi con i sindacati sono stati ignorati e fate finta che il problema non esiste però pensate
    a farvi gli aumenti degli stipendi………


  • Mp

    considerando fatto ancora più scandaloso che fossero 5 banche interesse nazionale ovvero: Credito italiano, Banco di Santo Spirito, Banco di Roma, Banco di Sicilia e Bibop. Questa e’ la storia di tre banche smembrate e dilapidate dello proprie ricchezze a discapito dei dipendenti e dei propri clienti.


  • BS

    Mi associo pienamente a quanto affermato dal dr. Porcari aggiungendo anche piu’ pesanti aggettivi, ma lasciamo ai lettori esprimersi , io credo che dopo 3 anni di pandemia e una guerra sanguinaria alle porte d’Europa parlare di vergogna è a dir poco , i risparmi dei clienti son stati falcidiati per piu’ motivi oltre ai due citati ,anche per mala gestione di fondi e altri investimenti , parlo perchè conosco perfettamente l’oggetto in questione e so cosa sto dicendo…non trovo alcuna giustificazione l’utile non è solo legato a capacità manageriali ma anche al forte aumento dei tassi e bearsi di aver fatto il record quest’anno è una presa per i fondelli principalmente per i clienti forse un po’ meno per gli azionisti che in maggior parte sono stranieri e purtroppo son convinto appoggeranno le proposte di aumento compensi del cda non ho dubbi. Anche qui chiuse in 2 anni circa 400 filiali per un minimo risparmio di costi tutto sommato, a chi giova tutto questo non certo alla clientela soprattutto quella piu’ anziana che piu’ ha mantenuto peraltro in piedi le banche finora. Banche dimostrano orami di aver perso quel ruolo di supporto ai bisogni primari della clientela viaggiano solo col puro obiettivo temporale di utili a breve scadenza del resto gliene frega nulla abbioccate dal santo samulacro della digitalizzazione.

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