La Gran Bretagna è da giorni dentro una pesante tempesta finanziaria. La svendita dei titoli di stato britannici ha portato il titolo governativo Uk a 10 anni a toccare in picco dal 2008 al 4,8% e contestualmente la sterlina è scivolata ai minimi a un anno mentre solitamente in casi di rialzo dei rendimenti la valuta dovrebbe apprezzarsi. Un sentore quindi che in Gran Bretagna è in atto una fuga degli investitori
Gli interessi sui titoli di Stato a 10 anni sono infatti schizzati ai livelli più alti dalla crisi del 2008 — anche oltre i livelli toccati col governo Truss — mentre i titoli a 30 anni sono sulla soglia più alta dal 1998 la sterlina è in caduta libera ed è ai livelli più bassi sul dollaro da 14 mesi.
Solitamente quando gli interessi salgono, la moneta si rafforza, ma non è questo che sta accadendo in Gran Bretagna. Ciò a cui si assiste è invece una sorta di voto di sfiducia da parte dei mercati finanziari nei confronti del governo Starmer.
Negli ultimi giorni, i costi del prestito a lungo termine nel Regno Unito sono saliti alle stelle, mentre la sterlina è contemporaneamente scesa: una combinazione rara e inquietante che segnala una perdita di fiducia degli investitori nella capacità del governo di gestire il debito nazionale e controllare l’inflazione.
Secondo i rumors il timore è che la Gran Bretagna sia entrata in una spirale di «stagflazione», ossia stagnazione economica accompagnata da alta inflazione, il peggiore degli scenari possibili.
Un sondaggio tra le imprese pubblicato ieri dalla Bank of England ha mostrato che le aziende prevedono di aumentare i prezzi per il prossimo anno del 4%.
Secondo il Corriere della sera oltre che gli indicatori economici nella tempesta finanziaria ci sarebbero anche fattori “politici” esterni. “Non ci sono solo i mercati a sentire l’odore del sangue: Elon Musk è impegnato in una crociata personale contro i laburisti britannici e, secondo il Financial Times, avrebbe avuto discussioni su come deporre Starmer prima della fine della legislatura”.
La cancelliera allo scacchiere Rachel Reeves (equivalente al ministro del Tesoro, ndr) ha presentato a ottobre scorso una manovra di bilancio basata su aumenti delle tasse per un’equivalente di 50 miliardi di euro, ufficialmente per far fronte a un buco di 22 miliardi di sterline lasciato dai governi conservatori.
La crescita economica britannica — che nel primo semestre del 2024, sotto i conservatori era stata la più sostenuta di tutto il G7 — si è arenata sullo zero.
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Valter
Avranno mica i poteri….”forti” contro? Cosa strana….appena arrivano al governo i laburisti
Redazione Contropiano
mah, i laburisti al potere oggi sono quelli di Blair che hanno fatto fuori Corbyn…
ma anche tra i “poteri forti” qualche guerricciola avviene.
RomeoLondom
Unica soluzione e’ aprire i negoziati con l Unione Europea.
Aniello vallone
la angloamericano sfera ,si è avviata sulla strada della
paranoia nichilista,vedi nuovo pacchetto sanzionatorio
contro la Federazione Russa, farà molto male all’ Europa
e tutto questo in nome della democrazia e il diritto
internazionale, inoltre ha come finalità sostenere il
regime di Kiev, che non è più legittimo e governa per
per conto terzi ,con la legge marziale e il terrore.Un
giorno dovranno rispondere della carneficina in corso.