Rossella Urru, l’operatrice umanitaria rapita nell’ottobre del 2011 in Algeria da una cellula islamica in rotta con Al Qaeda, è stata liberata oggi nel nord del Mali, insieme con i due colleghi spagnoli che con lei erano stati sequestrati. Lo aveva riferito il portavoce del gruppo islamico il Mujwa (Movimento per l’Unità e il Jihad in Africa Occidentale) e la notizia è stata confermata nel tardo pomeriggio dai responsabili del Ministero degli Esteri italiano.
“Ci è stato riferito che i tre ostaggi sono stati liberati nella regione di Gao”, aveva detto nel pomeriggio Sanda Ould Boumama, aggiungendo di ritenere che i tre si trovino sotto la tutela di mediatori provenienti dal Burkina Faso.
La Urru, 30 anni, coordinatrice delle iniziative dell’ong Cisp (Comitato internazinale per lo sviluppo dei popoli) per i campi sahrawi, era stata rapita insieme ad Ainhoa Fernandez de Rincon, dell’Associazioni amici del popolo sahrawi, ed Enric Gonyalos, dell’associazione Mundobat, in un campo profughi vicino a Tindouf, nell’Algeria occidentale nella notte tra il 22 e il 23 ottobre 2011.
Le autorità locali riferirono all’epoca che i rapitori, provenienti dal Mali, avevano attraversato il confine a bordo di veicoli a trazione integrale, e che in uno scontro a fuoco un ostaggio e una guardia sahrawi erano rimasti feriti.
I responsabili dell’unità di crisi della Farnesina hanno a lungo frenato i facili entusiasmi dei media, memori della mancata liberazione annunciata e poi saltata alcuni mesi fa proprio a causa delle notizie diffuse da alcuni media locali e riprese da Al Jazeera. Madrid era stata meno cauta e aveva annunciato con almeno un’ora di anticipo il rilascio di Ainhoa Fernandez del Rincon e di Enric Gonyalons.
Il possibile elemento di svolta nel rilascio dei tre ostaggi sarebbe stato, secondo l’agenzia mauritana Ani, il rilascio di Mamne Ould Oufkir. L’uomo, arrestato lo scorso 4 dicembre in Mauritania perchè sospettato di essere coinvolto nel sequestro dei tre, sarebbe stato liberato nelle prime ore del mattino.
Fonti dell’intelligence spagnola hanno invece riferito al sito Globalist che la Urru e lo spagnolo Enrico Gonyalons sono stati liberati a seguito del pagamento di un riscatto di alcuni milioni di euro, versati congiuntamente da Italia e Spagna.
La famiglia di Rossella Urru ha lasciato questo mattina Samugheo, il piccolo comune sardo dove risiede, in attesa della conferma della notizia della liberazione della figlia che è giunta ufficialmente intorno alle 19,30 ora italiana.
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