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Strage di Viareggio. Prima udienza “faticosa”

L’intoppo ha irritato i familiari delle vittime, che già erano ”molto arrabbiati” perché il Comune di Viareggio non ha partecipato al corteo con cui sono arrivati all’aula d’udienza. In testa lo striscione: ‘Viareggio 29.6.2009. Niente sarà piu’ come prima’.
Gli imputati sono 32: l’ad di Ferrovie Mauro Moretti, funzionari e vertici delle altre società del gruppo Fs, della proprietaria del convoglio, la Gatx, delle ditte di revisioni Cima e Jugenthal. Nessuno di loro ha partecipato all’udienza. ”Tutti contumaci”, ha spiegato sorridendo amaramente un avvocato di parte civile.
I reati contestati sono disastro ferroviario colposo, incendio colposo, omicidio e lesioni colpose plurime. L’udienza si è aperta con lo stralcio delle posizioni di Rfi, Trenitalia, Fs Logistica, della ditta di revisioni Cima e del suo titolare. Motivo: l’avviso chiusura indagini notificato via mail, che alcuni difensori sostengono di non aver ricevuto. L’inghippo starebbe nel tipo di posta elettronica: le eccezioni sono state sollevate da quegli avvocati che, non avendo ancora quella certificata, hanno ricevuto mail ‘ordinarie’.
Una mossa che ha infastidito il procuratore Aldo Cicala, ”Gli avvocati erano d’accordo, sono stati loro a fornirci gli indirizzi”, e che non è naturalmente affatto piaciuta ai familiari delle vittime: ”Le mail sono arrivate, ma questo e’ il loro gioco”.
Lo stralcio, comunque, non dovrebbe comportare grossi ritardi: domani partiranno le nuove notifiche e tutte le posizioni dovrebbero essere riunite all’udienza del 22 maggio.
Intanto il procedimento va avanti: il 2 aprile prossimo appuntamento davanti al gup. Per l’occasione, vista la mole di imputati, parti offese, avvocati e consulenti, stamani l’aula di tribunale è stata allestita al polo fieristico. Era già successo per l’incidente probatorio sull’asse che si spezzò provocando il deragliamento del treno e sullo squarcio della cisterna da cui uscì il gas che poi esplose.
Stesso scenario, stessa scenografia: i familiari delle vittime hanno appeso ai cancelli e steso per terra striscioni con le foto dei morti – con su scritto ‘ucciso’ -, con i disegni della strage fatti dai bambini e con le richieste di dimissioni di Moretti.
Le richieste di costituzione di parte civile sono state un centinaio, fra familiari delle vittime ed enti: fra questi ultimi anche la presidenze del Consiglio e la Cgil, oltre alla Regione Toscana, alla Provincia di Lucca e al Comune di Viareggio.
Lo scontro fra accusa e difesa si concentrerà sulle responsabilità per la rottura dell’asse, che da tempo era fratturato, e sulle cause dello squarcio nella cisterna. Su questo secondo aspetto c’è battaglia: per i periti del gip, come per i consulenti di Fs, a provocarlo fu l’impatto con un componente indispensabile dello scambio. Per la procura fu lo scontro con un picchetto usato per la segnaletica, la cui pericolosità sarebbe stata sottovalutata da Fs. ”Questa strage poteva essere evitata – ha commentato il ferroviere Riccardo Antonini, dell’associazione 29 giugno e licenziato da Moretti per essersi prestato a fare da consulente per i familiari delle vittime – sarebbe bastato adottare accorgimenti di sicurezza dettati dal buon senso e dalla normativa”.

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