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Bologna. 1 Marzo della dignità

Oggi Primo Marzo, giorno dei migranti e dei rifugiati, abbiamo ritenuto di dare solidarietà attiva ad Asia-Usb nella costruzione del Centro di accoglienza autogestito Lampedusa, ex-cliniche Beretta di via XXI aprile, insieme a decine e decine di rifugiati politici, dando così una casa anche a Bologna alla Carovana dei diritti su Bruxelles della prossima estate. 
La campagna “Noi Restiamo” ha avviato la sua prima tappa organizzativa con il Centro Studio Occupato di via Irnerio , all’interno dell’occupazione abitativa delle Case “Nelson Mandela” perché crediamo che sia l’internità alle lotte che partono dai bisogni a creare percorsi possibili di cambiamento che mettano al centro le esigenze delle classi popolari. 
Continuiamo questa giornata unendoci con Asia al corteo partito da Piazza dell’Unità oggi pomeriggio, al fianco di tutte le lotte che in città vedono la componente migrante come parte fondamentale del blocco sociale da ricostruire nel contesto continentale devastato dalla costituzione del blocco politico-economico Europeo incarnato nell’UE. 
Se riconosciamo il loro ruolo ai migranti, si tratta di andare oltre la pura rappresentazione dei soggetti in campo, e di individuare i collegamenti fra migranti, precariato nostrano, e residui di lavoro garantito. Dobbiamo indicare, se si vuole condurre battaglia politica su questi temi, chi e come crea le condizioni sociali di emarginazione e degrado etico e materiale delle classi popolari e dei migranti che con esse condividono l’esistenza. 
L’abbassamento generale della condizione di vita di queste persone è un’esigenza oggettiva della costruzione dell’unione politico-economica europea, soprattutto in quei paesi come Spagna, Italia, Grecia, la “periferia mediterranea”(i PIIGS), per i quali si è decisa la funzione di periferia produttiva funzionale al capitale nordico, in particolare tedesco, in parte francese e scandinavo. Non si tratta di nazionalismo. Ricordiamoci che l’UE non è espressione dei popoli europei, ma espressione cosciente e voluta di unione di intenti e di interessi delle classi dirigenti e dei gruppi industriali-finanziari dei paesi europei dal dopoguerra a oggi, e quindi la funzione che ha è proprio quella della normalizzazione capitalista continentale per reggere la competizione internazionale e mantenere il ruolo di potenza mondiale. Si configura così come la costruzione di un super-stato, al cui interno i paesi membri, le diverse regioni hanno ruoli differenti determinati dal loro peso specifico. 
E sul lato esterno questa volontà e ruolo è ancor più evidente, in particolare se pensiamo all’immigrazione: da dove provengono questi migranti e rifugiati? Quali condizioni li spinge ad affrontare un viaggio attraverso mare e deserto per cercare qui, in un continente in crisi, delle condizioni di vita migliori? Verifichiamo la loro nazionalità, e ci facciamo rapidamente un’idea precisa: i casi più disperati, quelli che si trovano in centiania a lasciarci la pelle nel Mediterraneo, vengono da Afghanistan, Irak, Somalia, Libia, Siria(per citarne i più recenti). Scenari di guerra in cui l’Unione Europea e i suoi paesi membri hanno un ruolo determinante all’interno e insieme alla NATO, particolarmente con la costituzione di un esercito comunitario, di cui la Francia è principale promotrice. 
È facile riconoscere il ruolo imperialista degli USA, più difficile ricondurre lo stesso ruolo al super-stato europeo che ci hanno dipinto nei decenni come “il capitalismo dal volto umano”, “lo spazio comune dei popoli”, “nobel per la pace” e difensore dei diritti umani nel mondo. 
Con questa coscienza, e con la volontà di proseguire nella ricerca di spazi politici e sociali di rottura e di cambiamento, “Noi Restiamo”, insieme alle organizzazioni e ai soggetti, migranti in testa, che con la Carovana per i diritti rimettono al centro l’unica grande opera di cui abbiamo bisogno: casa, reddito e dignità!
 
CSO Terzopiano – Noi restiamo

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