Il carabiniere adesso dice che non voleva uccidere, che aveva mirato alle gambe e che non poteva prevedere che avrebbe reciso l’arteria femorale.
Erano le 16 e 30 di giovedì pomeriggio, in un enorme palazzone da 56 appartamenti sul lungomare di Alba Adriatica, in Abruzzo. I carabinieri irrompono alla ricerca di droga. Hanno trovato il 37enne tunisino Akim Hadyj, un suo amico e 150 grammi di eroina.
Poi la situazione si fa confusa: uno riesce a scappare, Akim rimane lì e, a quanto hanno detto i militari dell’Arma, avrebbe cercato di colpirli con un coltello. A questo punto il brigadiere ha sparato, il proiettile ha attraversato la coscia ed ha colpito Hadyj sulla coscia destra, centrando in pieno l’arteria femorale e facendolo morire dissanguato nel giro di pochi attimi.
Sul caso indaga il pm di Teramo Davide Rosati. Il primo passo sarà la ricostruzione della balistica. Il primo punto fermo lo mette il medico legale Giuseppe Sciarra: il colpo è stato sparato dall’alto verso il basso. L’inchiesta è appena cominciata, per ora non ci sono ipotesi di reato.
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