“Mattia, Chiara, Claudio e Niccolò tornano a casa! Il Tribunale, dopo la sentenza che li ha visti assolti per il reato di terrorismo, ha deciso per gli arresti domiciliari. Si sa solo che le restrizioni saranno le massime possibili e che quindi non potranno comunicare con l’esterno, ma per ora godiamoci la grande gioia di pensarli fuori dalla prigione, circondati dai loro affetti! Un altro passo verso la libertà, continuiamo così No Tav!”
E’ con questo scarno messaggio che il sito NoTav.info ha informato oggi pomeriggio dell’avvenuta liberazione dei quattro attivisti e attiviste processati nei mesi scorsi e accusati di reati di terrorismo ma assolti al termine del processo, anche se condannati lo scorso 17 dicembre a una pesante pena – tre anni e mezzo di reclusione – per il danneggiamento di un generatore all’interno del fortino/cantiere di Chiomonte nel corso di una manifestazione contro l’alta velocità realizzata nel maggio del 2013.
In seguito all’assoluzione dai reati più gravi e accogliendo la richiesta dei difensori la corte d’assise ha deciso per gli arresti domiciliari anche se in regime di alta sorveglianza. Comunque uno schiaffo ai pm e alla procura di Torino che aveva già fortemente criticato la decisione della Corte del 17 dicembre e si erano pronunciati contro la scarcerazione.
Proprio in questi giorni il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi e il senatore Esposito del Pd, vero e proprio pasdaran della Torino-Lione, stanno conducendo una vera e propria campagna mediatica e politica chiedendo la mano dura dello stato contro gli autori dei sabotaggi che, presuntamente compiuti da attivisti No Tav, hanno prodotto alcuni danni in alcune stazioni e su alcune linee ferroviarie, anche addebitando alla senza una sorta di via libera a quelli che vengono incredibilmente definiti ‘terroristi’.
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