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Roma. Una marcia contro l’azzardo

Una marcia contro il business del gioco d’azzardo legalizzato stata promossa per sabato prossimo 23 Maggio dalle diverse associazioni (Presidio di Libera F. Borrelli; Comitato Roma 4 – Croce Rossa Italiana; Slotmob; Movimento dei Focolari; ConUnGioco; Psy+ Onlus), presenti nella nostra città. Queste associazioni da qualche tempo stanno promuovendo iniziative di denuncia e contrasto al fenomeno del gioco d’azzardo che ha visto negli ultimi tempi una sua legalizzazione attraverso normative e specifiche disposizioni legislative atte a rendere legale ciò che era da considerarsi illegale, come il gioco d’azzardo.

Tale iniziativa consiste in una “passeggiata” che, partirà dalla via Tiburtina, (vicino al civico 691;) diventata una sorta di Las Vegas metropolitana, essendo questa una delle strade maggiormente utilizzate per l’installazione di queste grandi strutture di “gioco”, dai nomi più stravaganti: Las Vegas; Manhattan, Casinò ecc…). Strutture ottenute attraverso la ristrutturazione di vecchi e abbandonati edifici industriali o capannoni della Tiburtina Valley, e che hanno visto spuntare come funghi l’installazione di slot-machine o altre macchinette mangia-soldi.

Non Azzardiamoci (questo è il nominativo scelto per l’occasione), nel suo programma di sabato 23 maggio, prevede (emulando così altre iniziative tenutesi in altre città da parte di movimenti o associazioni simili) di premiare quei bar che non offrono la possibilità di utilizzare slot o altri giochi d’azzardo.

Lo Slotmob della Tiburtina si svolgerà in contemporanea con altri Slotmob in altre città e si cercherà di mettere in contatto tutti gli eventi nazionali. Sono previste diverse soste con consumazioni, colazioni e intrattenimenti di varia natura nei pressi di quei locali che, aderendo alla scelta di “rifiutare” la presenza di slot-machine nei propri locali, verranno “premiati con un ‘adesivo”, una sorta di certificazione che oltre a confermare la scelta di non installare le macchinette mangiasoldi segnalerà i locali nei quali è possibile consumare senza per questo incontrare rassegnati o aspiranti “ludopati” di diversa natura o estrazione sociale. E’ inoltre previsto un momento assembleare (presso il Centro Culturale Gabriella Ferri), durante il quale i cittadini, le associazioni e gli amministratori che vorranno partecipare potranno confrontarsi sulle problematiche riguardanti il gioco d’azzardo e sulle iniziative che si possono intraprendere per contrastare questo fenomeno.

Nel loro comunicato stampa le associazioni scrivono:

“Con una passeggiata si attraverserà la Tiburtina da Pietralata consegnando degli adesivi ai bar slot-free e si raggiungerà la piazza, dove si premieranno con una colazione di massa due bar che hanno rinunciato agli introiti dell’azzardo per un puro gesto di responsabilità. L’evento sarà scandito dagli interventi di alcuni fra i massimi esperti nazionali del settore, dalla musica delle bande popolari e dai giochi, quelli veri, quelli in cui si impara e si gioca insieme.

Lo slotmob vedrà, inoltre, per la prima volta la compartecipazione di Retake Roma e di DaSud, altre due realtà solide e virtuose dei movimenti civili romani.

Il governo ha rinunciato ad ascoltare gli appelli delle varie sigle che in questi anni si sono occupate di azzardo e non sembra avere intenzione di intervenire sull’articolo 14 del Decreto sulla Delega Fiscale che si propone un riordino del sistema dell’azzardo in Italia. Come più volte da noi denunciato questo riordino va contro quanto abbiamo sempre sostenuto fosse il minimo indispensabile per arginare la devastante offerta di azzardo in Italia:

            non pone limiti seri ed efficaci alla pubblicità e alle sponsorizzazioni delle concessionarie;

            annulla i regolamenti comunali o regionali che limitano gli orari di apertura e introducono distanze minime dai punti sensibili per nuove sale slot e VLT e ne proibisce di nuovi;  rinuncia inoltre a imporre moratorie su nuove concessioni su giochi esistenti o di nuova concezione.

Le associazioni che sono confluite in Slotmob pretendevano di innalzare il livello di discussione sulla gestione complessiva dell’azzardo e si ritrovano, invece, a contestare con fermezza il governo su dei punti che rappresentano un intervento più che contenuto.

Nel frattempo il territorio lentamente viene abbandonato al degrado: gli esercizi chiudono e lasciano il posto alle sale e ai mini casinò; la criminalità trova terreno fertile sia nel controllo dell’azzardo sia nelle attività collaterali (usura e pizzo fra le tante); il tessuto sociale del territorio si frammenta perché vengono colpite in particolare le fasce di popolazione più deboli e più esposte (sotto ai 20 anni e sopra ai 60, persone a basso reddito, ecc.) e si assiste all’alienazione dei giocatori dipendenti e delle loro famiglie. La Tiburtina in particolare è una zona molto colpita da questi fenomeni ed è per queste condizioni che Slotmob ha deciso di partecipare a Non Azzardiamoci, (…) per riappropriarsi dei propri quartieri e affrontare di petto il problema dell’azzardo (anche quello on-line dentro le case):

            Attraverso una giusta informazione sulla situazione attuale e sui rischi ad essa legati;

            Attraverso progetti di prevenzione e cura da lanciare nei quartieri, nelle scuole, nelle parrocchie e nelle realtà associative;

            Attraverso la creazione di alternative al tempo speso sulle slot-machine e Vlt, sul poker on-line o sulle scommesse.

L’iniziativa (vedi locandina) dovrà servire per segnare un primo importante passo verso lo sviluppo di un ulteriore e più grande movimento che, oltre a contestare la “a-moralità” e la “statalizzazione” dell’azzardo, riesca a chiarire la natura reale che si nasconde dietro gli enormi profitti che si realizzano da parte sia dello Stato che di società private aderenti  a Confindustria, ma anche la provenienza, non sempre chiara, dei capitali investiti in questo settore. Altresì occorrerà chiarire il ruolo di alcuni personaggi, alcuni dei quali in odore di illegalità o di criminalità organizzata (vicende sulle quali vengono svelte da le inchieste portate avanti dalla magistratura e dalla Finanza, non ultima la vicenda nota come: “calcio-scommesse”), che attraverso progetti e strategie governative e parlamentari – sono diversi gli esponenti parlamentari presenti nei direttivi di alcune società presenti nel settore Gioco – realizzano normative, comportamenti o, addirittura, pronunciamenti atti a indebolire sanzioni o penalità previste dai codici normativi e blandamente attuati nei confronti di queste società , a volte multinazionali.

A queste prime iniziative, servirà affiancare anche movimenti che riescano ad impedire l’uso di pubblicità sempre più pervasive che “sollecitano”, attraverso messaggi compiacenti e illusori, il gioco nel quale si “promettono” stratosferiche ed illusorie vincite che possano poi risolvere quei problemi di natura economica ai quali sono condannate sempre più le famiglie del nostro paese.

 

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