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Valsusa: scarcerati gli otto No Tav arrestati sabato

Sono finalmente stati scarcerati oggi gli otto manifestanti arrestati sabato notte nel corso di una protesta nei confronti del cantiere-fortino dell’Alta Velocità a Chiomonte, in Val di Susa. Il gip Ambra Cerabona ha convalidato gli arresti ma disponendo la scarcerazione per i 7 notav rinchiusi nel carcere delle Vallette di Torino, mentre lo studente delle scuole superiori che era stato rinchiuso nel carcere minorile si trova agli arresti domiciliari già da ieri. 

Di fatto il gip non ha accolto la richiesta di prolungamento della carcerazione avanzata ieri dai pm Marco Gianoglio e Antonio Rinaudo, che insistevano sulla custodia cautelare per tutti gli arrestati. Per sei No Tav il gip ha deciso di disporre l’obbligo di dimora nel Comune di residenza (alcuni sono di Torino e altri di Bologna) mentre per uno che risiede a Cosenza, è stato deciso che potrà rimanere a Torino per motivi di lavoro. Per tutti il giudice ha disposto le firme giornaliere in commissariato e il rientro notturno al proprio domicilio.
Nonostante la scarcerazione degli otto attivisti arrestati sabato notte al termine di una protesta che aveva portato una trentina di attivisti a lanciare pietre e petardi contro il cantiere – nel pomeriggio invece in duecento avevano dato vita alla battitura delle reti con Turi Vaccaro che era riuscito a penetrare all’interno del recinto – il movimento No Tav ha confermato per le 21 la prevista fiaccolata a Bussoleno perché, si afferma in un comunicato, “la lotta è fatta di tante iniziative, tutte utili a fermare quel cantiere che devasta e uccide il nostro territorio e il futuro di tutti”.
“La decisione del giudice mi sembra corretta ed apprezzabile, in linea con la disciplina della materia ispirata al principio del ‘minore sacrificio necessario’, cioè la compressione della libertà personale vada contenuta entro i limiti minimi indispensabili a soddisfare le esigenze cautelari del caso concreto – ha commentato dei No Tav Claudio Novaro – ciò che stupisce, ancora una volta, è invece la richiesta della Procura, disattesa dal giudice, di applicare a tutti la custodia cautelare in carcere, richiesta che appare del tutto in contrasto con i principi costituzionali e con le recenti riforme adottate del legislatore, sulla scorta di plurime decisioni della Corte europea e della Corte costituzionale”.
Intanto é iniziato ieri il campeggio studentesco No Tav a Venaus: numerosi studenti da diverse città italiane hanno raggiunto la Val di Susa per partecipare ad una cinque giorni di dibattiti, assemblee, iniziative di lotta e formazione.

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