Gli studenti di Milano questa mattina sono scesi in piazza per protestare contro il governo. Ma i manifestanti non hanno risparmiato neppure le sedi Unicredit ed Enel, colpite da un lancio di uova e fumogeni e imbrattate con vernice rossa. Il corteo e’ partito da Piazza Cairoli. ”Cacciamo Gelmini, Berlusca e tutta la cricca”, ”Berlusconi in esilio”, recitano i due striscioni in apertura del corteo. I manifestanti non si sono pero’ limitati a una protesta rumorosa, fatta di pentole e coperchi e di cori e slogan contro il governo italiano e contro il regime di Gheddafi. Quando il cordone umano ha raggiunto Via Carducci, la rabbia dei manifestanti si e’ scatenata contro i due gruppi italiani che simboleggiano i legami economici tra il governo di Roma e quello di Tripoli. Emlematico, da questo punto di vista, il volantino appeso dagli studenti su uno sportello bancomat: ”Enel, Edison, Unicredit, Finmeccanica sostengono i dittatori i Nordafrica. Speculatori, affaristi e corretti che se ne vadano tutti”. E cosi’ le vetrine di una filiale di Unicredit sono state colpite da un fitto lancio di uova impregnate di vernice rossa e anche la facciata della sede milanese dell’Enel e’ stata imbrattata. La protesta ha colpito anche la sede milanese di Fininvest, holding della famiglia Berlusconi. Tra due semafori all’angolo tra via Paleocapa e viale Gladio e’ stato appeso uno striscione che recita: ”6 miliardi e 500 milioni di euro: con il patrimonio del Berlusca potremmo garantirci 1.300 nuovi asili nido, 13 mila scuole messe in sicurezza, 220mila assunzioni di studenti”.
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