Ci riferiamo in particolare alla risoluzione finale dell’assemblea nazionale degli autoconvocati tenutasi il 26 febbraio (http://www.ateneinrivolta.org/rivolta/dallassemblea-nazionale-dei-lavoratori-autoconvocati-costruiamo-una-manifestazione-delle-o-0), all’appello prodotto da AteneinRivolta (http://www.ateneinrivolta.org/rivolta/manifestazione-delle-opposizioni-sociali-da-ateneinrivolta-un-appello-un-percorso-comune), e a quello di Uniti Contro la Crisi (http://www.ateneinrivolta.org/rivolta/la-realt%C3%A0-supera-limmaginazione).
Nonostante le peculiarità e le differenze di questi percorsi, è simile la voce che sale, forte e chiara, da questi appelli: la necessità del conflitto e dell’opposizione sociale torna al centro del dibattito politico, la necessità di riprenderci le piazze e cacciare il governo Berlusconi con una forte spinta dal basso.
Nei mesi scorsi abbiamo visto e partecipato all’azione di enormi movimenti di massa, quello studentesco e quello operaio, che hanno messo in crisi l’attuale assetto politico del paese, opponendosi la privatizzazione latente dell’università, alla revisione in senso reazionario dei rapporti di lavoro. Abbiamo visto migliaia di giovani e meno giovani invadere le strade e rispondere con dignità all’arroganza del governo il 14 dicembre. Abbiamo visto la resistenza degli operai di Mirafiori al ricatto di Marchionne. In poche parole abbiamo visto crescere e organizzarsi la rabbia e l’indignazione di fronte alla gestione reazionaria e autoritaria della crisi del sistema capitalista.
Ora che la crisi di governo è diventata possibilità concreta un’occasione irripetibile si propone agli studenti, ai lavoratori e ai migranti: cacciare Berlusconi dal basso, a partire dalla forza e dall’organizzazione autonoma dei movimenti.
E’ questo il momento giusto per fare il salto di qualità: fino ad oggi abbiamo opposto una strenua e degna resistenza alle politiche governative e padronali, da domani dobbiamo iniziare a sviluppare percorsi di conflitto di classe unitario.
Sappiamo che l’arma più forte di cui possiamo disporre è lo sciopero generale e generalizzato, un momento di blocco totale della produzione, per questo nei mesi scorsi lo abbiamo chiesto con forza. Sappiamo anche che questo dovrà essere unitario affinchè si sviluppi e sia efficace.
Nell’attesa che le organizzazioni sindacali indicano uno sciopero generale e unitario, riteniamo che la scelta più giusta e razionale sia creare una grande assemblea nazionale che rappresenti tutte le forze sociali d’opposizione e che sfoci in una grande manifestazione nazionale, da realizzarsi entro Aprile.
Vorremmo infine fare un’ultima considerazione. Sappiamo che ci sarà chi tenterà di ricondurre tutto questo nell’ambito delle compatibilità politiche istituzionali, chi cercherà come in passato di sfruttare la forza dei movimenti per il proprio tornaconto elettorale. Sappiamo bene che un eventuale governo di coalizione che sostituisse Berlusconi non potrà fare altro che applicare con la stessa ferocia i dettami dell’Unione Europea in materia di contrazione dei diritti, del welfare e dei salari.
Per questo riteniamo indispensabile fin da ora che i movimenti di lotta realizzino piattaforme comuni e condivise, che su queste riprendano e portino avanti vertenze e battaglie, che rivendichino con forza la propria autonomia.
Per una grande manifestazione nazionale all’insegna dell’unità, dell’autonomia e del conflitto!
ResistenzaUniversitaria
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