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Israele “occuperà” Milano. Ma c’è chi dice no!

Molto diversamente da quanto racconta oggi sul Corriere della Sera Pigi Battista, che invita il neosindaco Pisapia a sostenerla ed a rompere con i movimenti di solidarieta con i palestinesi, questa iniziativa non ha lo scopo di farci ascoltare lo scrittore David Grossman o le canzoni di Noa, usati come al solito come specchietti per le allodole, quanto quello di ridare una credibilit’ di immagine ad uno Stato che anche in queste ore non ha esitato a sparare contro i manifestanti palestinesi e siriani sul Golan uccidendone una ventina. Non solo, Israele infatti in Italia cerca anche di irrobustire il suo business.

Parallelamente alla kermesse in piazza Duomo, il 14 giugno a Milano, a Palazzo Mezzanotte in piazza Affari, dalle ore 9.30, si terrà infatti il convegno “The Italian-Israeli Business Forum – Partners in Innovation”. Nel pomeriggio, incontri d’affari bilaterali con oltre quaranta imprese israeliane dei settori: sicurezza, new media, gestione e trattamento acque, sanità e robotica per la riabilitazione medica. L’evento è promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Governo dello Stato di Israele, e organizzato da Promos – Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con l’Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE), Assolombarda e l’Ambasciata dello Stato d’Israele a Roma. Questo convegno sul business vede la partecipazione di: Shalom Simhon, Ministro dell’Industria, Commercio e Lavoro dello Stato d’Israele , Paolo Romani, Ministro italiano dello Sviluppo Economico , Ronni Benatoff, Presidente Israel-Italy Chamber of Commerce , Shraga Brosh, Presidente Israeli Manufacturer Association, Ouzi Catz, Amministratore Delegato Telit, Roberto Formigoni, Presidente Regione Lombardia, Avi Hefetz, Amministratore Delegato Israel Export and International Cooperation Institute, Gideon Meir, Ambasciatore dello Stato d’Israele in Italia , Alberto Meomartini, Presidente Assolombarda. Insomma non proprio scrittori e cantanti ma apparati dello stato, amministratori di societa e uomini politici.
In piazza del Duomo verrà allestito un tendone di 900 metri quadri, per un costo annunciato che si aggira intorno ai 2,5 milioni di euro (non è chiaro chi paghi), che vorrebbe cancellare la memoria della pulizia etnica che ha dato origine alla nascita dello stato di Israele e che perdura tuttora: la cacciata violenta degli abitanti della Palestina nel 1948-49, l’espropriazione della loro terra, la soppressione dei loro diritti civili e dei più fondamentali diritti umani, la negazione del diritto dei profughi palestinesi al ritorno nella propria terra. La realtà di questi sessanta e passa anni, non possono negare il fatto che Israele sia oggi uno Stato che legittima l’apartheid come prassi quotidiana, nascondendola sotto la parola “sicurezza” (tanto cara anche ai nostri governi), che costruisce un muro alto più di otto metri che impedisce ai palestinesi di accedere ai propri campi, alle scuole e agli ospedali, espropriando altra terra, case, fonti di vita. Un muro che – in aperta violazione di sentenze e accordi internazionali – annette, sempre in nome del Santo Diritto alla Difesa, insediamenti illegali, che neanche dovrebbero esistere.

Contro questa manifestazione di “immagine” di Israele, il Comitato No all’occupazione israeliana di Milano” ha lanciato un appello e una mobilitazione in occasione della rassegna. Per domani e stata convocata una conferenza stampa nella sede della Regione LombardiaPer questo non tolleriamo che Milano diventi la passerella per un’operazione di propaganda tanto vergognosa quanto ipocrita!” scrive un passaggio dell’appello. “Invitiamo tutte e tutti a partecipare alle iniziative che metteremo in campo durante quei dieci giorni, per dire NO alla guerra e a ogni regime oppressivo in qualsiasi forma si manifestino – che siano ad opera di “governi amici” o “pericolosi dittatori”- e ad ogni forma di razzismo o violazione dei diritti umani”. Per sabato 18 giugno è stata indetta una manifestazione nazionale a Milano che partirà da Largo Cairoli, mentre nei giorni precedenti ci saranno dibattiti, sit in e azioni di disturbo contro la kermesse israeliana nel centro di Milano.

 

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