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Portogallo. Le lacrime e sangue riportano al governo il centro/destra

Il primo ministro socialista Jose Socrates, ha riconosciuto la sua sconfitta nelle elezioni legislative anticipate ed ha annunciato che si dimettera da segretario generale del Partito socialista.

“Questa sconfitta elettorale è mia ed io mi assumo la responsabilità. Ritengo quindi che è giunto il momento di aprire un nuovo ciclo politico di fronte al Partito socialista,” ha immediatamente comunicato Socrates in un discorso in un hotel di Lisbona.
Il Partito Social Democratico (PSD, centro destra) ha sconfitto i socialisti al potere in Portogallo con un 30% di consensi, ma con una astensione generale di più del 40% rispetto ai votanti complessivi.
Al potere dal 2005, Socrates, 53 anni, si è iscritto al partito socialista nel 1981. Eletto all’età di 30 anni, è stato varie volte ministro prima di prendere le redini del PS nel 2004. L’anno successivo ha dato al PS la maggioranza assoluta al parlamento, la prima nella sua storia.
I due principali partiti di sinistra, la CDU, la coalizione tra i comunisti del PCP e ambientalisti e il Blocco di Sinistra (BE), non sembrano essere riusciti a sfruttare il malcontento sociale enorme e le misure del governo in risposta alla crisi. Mentre la Cdu resta al 7,9%, il BE perde quasi metà del suo sostegno, scendendo al 5,2%. Nel 2009 avevano il 17,7% complessivamente. A differenza di PS, PSD e CDS, queste due formazioni erano contro l’intervento da parte dell’Unione Europea e il Fondo monetario internazionale.
Tuttavia, nonostante i partiti di sinistra non sono riusciti a mobilitare i voti dei delusi, l’astensione è stato il grande vincitore delle elezioni, raggiungendo un livello record del 41%, il che fa presupporre che ci sia una grande massa di cittadini che sono insoddisfatti con la politica e la situazione del paese.

Sono nati anche in Portogallo movimenti popolari e di opinione che si ricollegano alle piazzedegli Indignados spagnole e greche, tuttavia la sinistra ufficiale portoghese non è riuscita a dare rappresentanza a questi movimenti, visti spesso come unicamente bacini elettorali e non un risveglio di determinate porzioni sociali investite dalla precarietà sociale.
Il centro-destra al governo ha pochissimo tempo per fermare il debito galoppante. E la medicina è amara: tagli alla spesa sociale e pensioni, riforma del mercato del lavoro, agevolazioni per i licenziamenti, le misure più ortodosse della ricetta liberale.
Il futuro primo ministro ieri ha dato una nota di ottimismo all’uscita del collegio elettorale.”Siamo in una fase difficile, ma faremo le modifiche necessarie e il paese ha la capacità di ricreare ricchezza e crescita economica, entro due o tre anni”, ha detto in inglese a un giornalista tedesco.
Con la sinistra all’opposizione, molti prevedono che le misure di aggiustamento provocheranno una grande protesta sociale. Il fantasma della Grecia ha gettato la sua ombra sulle elezioni portoghese. Diversi quotidiani portoghesi mettevano in relazione la situazione nei due paesi. E le immagini televisive delle manifestazioni ad Atene facevano dire ai movimenti: “Questo è il futuro del Portogallo”.
Da segnalare infine la crescita del Partito Comunista del lavoratori Portoghesi (PCPT/MRPP), un partito della sinistra rivoluzionaria presente alle elezioni che pur non eleggendo nessun candidato i ha superato i60 mila voti.
I risultati delle elezioni anticipate in Portogallo sono state accolte con sollievo negli ambienti della Unione Europea di Bruxelles, che di fatto è diventata il vero “governo” portoghese.

* Rete dei Comunisti

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