Il governo ieri sera ha incassato il sì della Camera sul decreto, varati ieri dal Senato, su cui aveva posto la fiducia con 314 voti favorevoli, 280 contrari e 2 astenuti. Il testo è stato subito promulgato dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che si è congratulato per la “prova straordinaria di coesione nazionale”. Saranno le famiglie, soprattutto quelle con reddito medio basso e figlio a carico a pagare il costo sociale più pesante per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014. Tra tagli sugli asili nidi, spese mediche, per l’istruzione con la manovra finanziaria licenziata dal Senato in tempi record e al voto ieri a Montecitorio, dove è già partita la discussione, le famiglie potrebbero rimetterci oltre mille euro in due anni. Complessivamente l’importo della manovra finanziaria è lievitato arrivando a 79 miliardi di euro. A sorpresa è stato anticipata la reintroduzione del ticket sanitario. Si pagheranno 10 euro per le visite specialistiche e 25 euro per il codice bianco al pronto soccorso. Quanto alle pensioni anche chi ha 40 anni di contributi andrà in pensione un mese più tardi già a partire dal 2012, due mesi dopo nel 2013 e tre nel 2014. La speranza del governo è che il lavoratore muoia prima così da poter risparmiare sulla pensione.
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